Per un bimbo il nonno che gli racconta una favola è già spettacolo. Se è poi un attore-narratore a raccontarla dal palcoscenico con il supporto di oggetti molto evocativi, allora la suggestione sale alle stelle. E' quanto accaduto al Piccolo Eliseo di Roma per la rappresentazione di Pollicino curata dall'Accademia Perduta/Romagna Teatri. Il racconto si caricava di di originali effetti scenici che esaltavano i valori sottesi all'immortale fiaba di Perrault. La singolarità in questo caso è nel concentrare l'azione su un attore solo, Claudio Casadio, il quale realizza un gioco drammaturgico ideato da Marcello Chiarenza, in una sintonia orchestrata dalla regia di Gianni Bissaca. Frutto recente di questa cooperativa di artisti e produttori che,con sede a Ravenna e proiezione nazionale, si dedica da oltre vent'anni al Teatro Ragazzi con particolare "attenzione al fantastico, all'immaginario e al coinvolgimento emotivo degli spettatori". Il loro Pollicino potrebbe considerarsi "teatro povero" ma in realtà nasce da una raffinata condensazione del racconto chiamando in causa la fantasia dello spettatore piccino, con mezzi semplici ed elaboratissimi.
Il fulcro della struttura scenica è un tavolo ordinario di certe cucine povere di campagna: nel corso dell'azione l'attore ne fa l'interno della casa di Pollicino - simboleggiata da un minuscolo casolare illuminato - o la distesa del bosco in cui il protagonista coi fratellini si smarrisce, o l'interno dell'abituro dell'orco dove i cassetti del tavolo si rivelano magicamente come stanza dei lettini in cui l'orco divora le sue piccole per l'astuzia di Pollicino, e il sottotavolo la cantina da cui i fratellini riescono a sfuggirgli. Tutto questo con poche suppellettili, rametti in luogo di alberi o una frusta ruotante per gli uccellini che vanificano i disegni di Pollicino.
Sulla scena Claudio Casadio si disimpegna brilantemente nei principali pwersonaggi. Un osservatore attento può cogliere nella sua esibizione, specialmente nella lingua, riferimenti precisi ad una Romagna popolare che ha un certo peso nel luogo di produzione dello spettacolo. Ma ciò non menoma l'effetto di coinvolgimento ottenuto con il pubblico di ogni latitudine. Lo dimostrano gli applausi frequenti dei bambini al Piccolo Eliseo dove si replica fino a domenica 19.