“Ho letto quasi tutta l'opera di Roberto Bolaňo, ma non avevo mai pensato di fare un film tratto da un suo libro”, dice la regista cilena Alicia Scherson che porta in sala Il futuro, film tratto dal  romanzo dello scrittore cileno intitolato Un romanzetto lumpen.
“E' l'unico film tratto dall'opera di Roberto Bolaňo”, racconta la regista che è riuscita a ottenere i diritti cinematografici del libro nonostante la politica editoriale dopo la morte dello scrittore sembra essere piuttosto severa a cederli. E poi prosegue: “Ho cercato di mantenermi fedele al libro nella trasposizione cinematografica, anche se molte atmosfere evocate dallo scrittore non avevano descrizioni precise. Quindi il mio sforzo è stato soprattutto trasformare una sensazione, immateriale e astratta, in qualcosa di concreto”. Sforzo che sembra più che riuscito visto che il film, oltre ad aver partecipato a più di venti festival internazionali, tra cui il Sundance, e ad aver vinto il Knf Award al Festival di Rotterdam, è anche molto piaciuto alla vedova Bolaňo, dopo averlo visto al Salone del Libro di Torino all'interno di una serie di eventi dedicati allo scrittore cileno.
Una storia ambientata a Roma, dove due fratelli adolescenti (Manuela Martelli e Luigi Ciardo) rimasti orfani improvvisamente, si addentrano progressivamente in una via tra crimine e prostituzione spinti da due delinquenti palestrati (Nicolas Vaporidis e Alessandro Giallocosta) che si fingono loro amici. “Non conoscevo per niente Roma. Per me era una città immaginaria e cinematografica”, racconta Alicia Scherson che ha voluto mantenere la stessa ambientazione del libro, scritto dall'autore cileno durante il suo soggiorno romano: “ho scelto molti luoghi da lui descritti, ma ho anche aggiunto altri luoghi più periferici che mi ispiravano, come Cinecittà”. E Nicolas Vaporidis, che oltre a essere interprete è anche produttore associato del film, aggiunge: “Vivo a Roma da trentadue anni, ma grazie alla regista ho scoperto una città che non avevo mai visto, oltre a scoprire uno scrittore che non avevo mai letto. Questo film mi ha fatto capire quanto sia importante lo scambio tra varie culture. Anche i nostri personaggi non sono propriamente romani, hanno qualcosa di latino, della periferia di Buenos Aires, ma girano tra il Gazometro, il Tevere e Cinecittà”. Nel cast anche l'attore olandese Rutger Hauer che qui interpreta Maciste, ex stella del cinema ora anziano e cieco.
“Il fenomeno Bolaňo  scoppiò nel 2007 quando gli americani scoprirono la sua opera. I cileni erano lettori di Bolaňo già prima che diventasse una super star, e io ho cercato tutto il tempo di non pensare al fatto che era così famoso”, conclude Alicia Scherson. Il futuro, primo film frutto di una coproduzione tra Italia e Cile, sarà distribuito in Italia da Movimento Film con venti copie a partire dal 19 settembre e aprirà le anteprime del Cinema al Maxxi.