"Il numero di film prodotti ogni anno in Italia è elevatissimo, ma il loro risultato al botteghino genera una vera e propria strage degli innocenti". Paolo Baratta, Presidente di La Biennale di Venezia, non fa sconti sulla situazione del settore cinematografico italiano. È intervenuto durante l'assegnazione del primo Premio Carlo Lizzani dell'ANAC, l'Associazione Nazionale Autori Cinematografici. Il premio è intitolato a Carlo Lizzani, grande promotore della cultura cinematografica oltre che straordinario regista e cineasta, e viene consegnato all'esercente più coraggioso. Il primo Premio Carlo Lizzani è stato consegnato a Antonio Sancassani per la sua attività al Cinema Mexico di Milano.

"Il cinema è uno strumento di conoscenza e di cultura - ha proseguito Baratta - Noi siamo i primi interessati al fatto che i film vengano promossi e trovino diffusione. Un tempo in Italia venivano staccati oltre 400 milioni di biglietti ogni anno: il cinema era un settore economico travolgente. Oggi c'è una discrasia tra l'elevato numero di persone coinvolte nel settore e il suo effettivo riscontro economico. Gli esercenti oggi si trovano in una posizione delicatissima".

Francesco Martinotti, Presidente ANAC, ha spiegato le ragioni alla base del premio: "I film italiani di qualità ci sono, lo dimostra anche la loro grande presenza alla Mostra del Cinema. Il problema è che questi film non trovano spazio. C'è un anello che scricchiola nel sistema industriale cinematografico: è l'esercizio. Con il Premio Carlo Lizzani vogliamo dare visibilità a chi, nonostante le grandi difficoltà e le sale che chiudono, continua a fare questo lavoro. Vogliamo incoraggiarlo, dargli visibilità, e per questo premiamo l'esercente italiano più coraggioso."

Baratta ha concluso l'incontro con un augurio: "Evviva gli esercenti che continuano il Festival anche quando è finito!"