Damiano Damiani sulle orme de L'inchiesta per il viaggio in Palestina della Rivista del Cinematografo. Regista, scrittore, attore e sceneggiatore, l'85enne Damiani ha diretto, tra gli altri, L'isola di Arturo dal romanzo della Morante, La noia da Moravia, lo spaghetti-western Quien Sabe? con Volontè, il capolavoro Il giorno della civetta da Sciascia e, per la tv, la serie La piovra (1984) con Placido. Del 1986 è L'inchiesta su Gesù Cristo, protagonisti Keith Carradine e Harvey Keitel.

Che cosa la spinse a girare L'inchiesta?
L'idea di Flaiano mi colpì molto perchè mi sembrava potesse essere letta come una metafora dell'uomo moderno. Partendo da una inchiesta giudiziaria si faceva un'inchiesta sullo spirito. Credo che il messaggio di Gesù Cristo "Ama il tuo nemico " sia stato non solo il più rivoluzionario, ma anche il più originale. Nessuno è capace di essere veramente cristiano però bisogna riconoscergli la sua capacità di stravolgere lo stato delle cose. Essere veramente per la pace.

Raccontare la vita di Cristo: perché?
La storia di Cristo è la storia più semplice e più originale nello stesso tempo. Raccontare la sua storia non è in contrasto con quello che è stato il mio cinema perchè io ho sempre raccontato il conflitto tra il bene e il male e della  responsabilità individuale e ciò è molto cristiano.

La Rivista del Cinematografo compie 80 anni, e per l'occasione fa un viaggio in Palestina: qual è il suo augurio per quella Terra?
I miei auguri sono verso quel mondo che non riesce ad ascoltarsi. Ho ancora nel cassetto una sceneggiatura che parlava di un'amicizia che nasce tra dei ragazzi palestinesi e dei ragazzi israeliani. Questo è il mio augurio, che ci sia amicizia, che si ascolti la potenza di "Ama il tuo nemico".

Lei che è stato un campione del cinema civile, come vede l'affermazione di Gomorra e Il Divo a Cannes?
Purtroppo non li ho visti, ma sono contento che il cinema italiano riesca ancora a parlare, e che venga nel mondo riconosciuto.