Come sarà il futuro dei festival? Ieri hanno provato a rispondere a questa domanda Alberto Barbera (direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia), Carlo Chatrian (direttore artistico della Berlinale), Piera Detassis (Premi David di Donatello e presidente dell'Accademia del Cinema italiano) e Matthijs Wouter Knol (direttore European Film Accademy).

"Il futuro dei festival sarà positivo", dice Alberto Barbera, che poi prosegue: "Ci sono tantissimi bei film che stiamo aspettando che escano in sala e che siano distribuiti. Nessuno pensa di saltare l'appuntamento con i festival. Con questa pandemia abbiamo imparato che sicuramente ci possono essere le edizioni online, ma non hanno lo stesso impatto dei festival in presenza con le conferenze stampa, i photo call e i red carpet. Non è la stessa cosa".

Sul futuro roseo dei festival, come sulla necessità di farli in presenza, concorda anche Piera Detassis: "Qualcosa è cambiato per sempre, ma la presenza rimane importantissima. L'anno scorso, nel 2020, abbiamo fatto un'edizione dei David totalmente online. E' stato difficile, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Con la pandemia abbiamo imparato che tutte le categorie dell'industria audiovisiva vogliono essere più vicine e armoniose. Abbiamo anche bisogno di maggiore semplicità e di essere essenziali. Di fatto la cerimonia di premiazione di quest'anno dei David è stata molto meno barocca. Ci ricorderemo sicuramente la giovane Emma, figlia del compianto Mattia Torre; Sophia Loren; il discorso di Pierfrancesco Favino sulla necessità di insegnare il cinema nelle scuole in orario curricolare. Ma anche: Sandra Milo; Diego Abatantuono e Checco Zalone, che ha vinto per la migliore canzone battendo Laura Pausini, una grande sorpresa per tutti noi".

Anche il direttore della Berlinale Carlo Chatrian pensa che i festival avranno ancora un ruolo molto importante nel futuro. "Non so cosa ci porterà il futuro- dice-. Ma siamo sicuri che un'edizione solo e totalmente online non è possibile. Abbiamo ridotto il numero dei film e il programma a metà. E' stato difficile, ma è stata una buona soluzione. Molti film che abbiamo selezionato hanno avuto dei grandi feedback in altri festival internazionali. Concordo con Piera sul fatto che sia necessaria una semplificazione e questo è un giusto modo per ricominciare con i festival".

Poi interviene Wouter Knol: "Attraverso l'online abbiamo ampliato il pubblico di riferimento. I film hanno avuto maggiore visibilità e penso che questo sia qualcosa da cavalcare in futuro".

Infine anche Barbera ha sottolineato questo vantaggio: "Durante la pandemia il numero degli streaming e delle piattaforme è aumentato. Ma questa è un'opportunità per vedere più film e per avere più spettatori. Specialmente per i distributori indipendenti".

Il panel si è tenuto nell'ambito di Incontri, l'annuale Film Conference di IDM Film Fund & Commission dell'Alto Adige che riunisce ogni anno rappresentanti dell'industria audiovisiva italiana e internazionale con l'obiettivo di riflettere sulle opportunità e le sfide che attendono tutti i professionisti del settore.