New York 1977. Richard Nixon (ancora lui) è scampato allo scandalo Watergate. I due giornalisti che indagavano sul caso sono morti e il presidente ha cambiato la legge, rimanendo in carica per cinque (al posto di due) mandati consecutivi. Siamo in piena Guerra Fredda, la Storia devia dal suo corso naturale, il clima è quello di un nuovo conflitto mondiale. Nixon ha un asso nella manica: Dr. Manhattan, alias Jon Osterman, un supereroe luminoso al servizio del governo che mette in ginocchio i vietcong, assicurando la vittoria agli americani. Incomincia così Watchmen tratto dal fumetto cult degli anni Ottanta dell'eccentrico Alan Moore (V for Vendetta, From Hell) e disegnato dal guru Dave Gibbons. Moore, che compone musica, scrive poesie e crede nel potere taumaturgico dell'amore, si divertiva a infarcire di citazioni il fumetto (da Giovenale a Brecht), inventando un universo parallelo, i cui riferimenti sono reali e alterati allo stesso tempo da avvenimenti portati alle estreme conseguenze (vedi la dittatura di Nixon). Apocalittico, visionario, impressionante, il kolossal diretto da Zack Snyder, in uscita domani (2 ore e 40' e 150 milioni di dollari di budget), gronda sangue e violenza come il testo originale, le analogie con il presente sono inequivocabili. I tempi stanno cambiando, ci ricordano le note malinconiche di The Times They are A Changin' di Bob Dylan, se non bastassero le immagini catastrofiche che scorrono sullo schermo. In questa società estranea e al contempo familiare, i Watchmen non sono supereroi ma personaggi alla deriva che cercano un'identità, hanno debolezze anche vistose, sono affetti da megalomania. E' il caso di Ozymandias, il cui vero nome è Adrian Veidt, fa parte degli "Acchiappa crimini", e ha un piano oscuro per riportare la pace nel mondo. "La parte più interessante e innovativa della trama è la decostruzione del mito - spiega Snyder-. I Watchmen sono vigilanti mascherati che vivono nel caos e la minaccia della guerra nucleare. Il loro mondo non è bianco o nero: è completamente grigio, anche se hanno fatto di una scelta la missione di vita". Rifugiatosi su Marte, perché stanco degli esseri umani Dr. Manhattan, l'unico vero supereroe del film, dirà: "Volevano costruire un Paradiso, è diventato un posto pieno di orrori".