“Qualche anno fa mi è stata raccontata la storia di alcuni uomini (soprattutto locali) che in Africa accettavano per denaro di partecipare ad un gioco: loro scappavano mentre turisti di varie nazioni li inseguivano e provavano ad eliminarli. Su questa suggestione ho scritto un racconto che, dopo un periodo di sedimentazione, ho deciso di tradurre in film”. Così Giancarlo Giannini ha aperto la conferenza stampa di presentazione del suo Ti ho cercata in tutti i necrologi, secondo film come regista dopo Ternosecco, 1987, nel quale si rimette in gioco nel doppio ruolo di direttore e interprete.
Partito come una coproduzione Canada/Italia (30% Canada e 70% Italia), il film è stato quasi interamente girato in esterni nel Paese nordamericano, con una puntata finale nel deserto dell'Arizona. Il fatto che nel momento meno opportuno la quota canadese non sia arrivata non ha scoraggiato Giannini: nel rivelare la circostanza, aggiunge subito dopo la soddisfazione per aver condotto in porto un'operazione che a lui piaceva molto, “un film di fantasia – dice – ambientato oltreoceano in location non identificate e interamente in lingua inglese, girato non in sequenza per mantenere la giusta vivacità e affidato ad un recitazione asincrona in base alla quale non è importante solo il testo ma anche il sottotesto”.
Nel racconto Giannini è Nikita, uomo maturo arrivato in Canada dopo uno sfortunato incidente d'auto. Qui conosce Braque, misterioso personaggio che lo invita ad un tavolo di poker, lo induce ad una forte perdita di fronte alla quale, Nikita accetta di sottoporsi al gioco ricordato all'inizio. Tutto va bene per molte volte, Nikita guadagna molto, ma i conti si fanno solo alla fine: e sarà un finale per niente consolatorio. “Parlo di amore e odio, di amore e morte, faccio molte citazioni (la più corposa da M di Fritz Lang, ndr), cerco di carpire qualcosa dai molti bravi registi con cui ho lavorato. La storia si muove tra mistero e ambiguità, non deve essere necessario spiegare, e la sceneggiatura nasce anche da inquadrature che io ho disegnato di persona prima di andare sul set”.
Distribuito da Bolero in 50 copie dal 30 maggio, il film vede, accanto a Giannini, la presenza di Silvia De Santis, (Helena,la ragazza che circuisce Nikita e lo porta alla perdizione: “Scelta perché, oltre alla recitazione, mi serviva un'attrice che parlava inglese e sapeva suonare il pianoforte” dice Giannini), e di F.Murray Abraham (Braque, con cappellone alla Bogart).