Germania e Viareggio, connubio di lungo corso. "Già nel 1985, alla sua seconda edizione, la cinematografia tedesca era stata protagonista di Europacinema. - spiega il direttore del festival Felice Laudadio nella conferenza stampa di presentazione- Allora la rassegna puntava sulla "resistenza" di un Paese che cercava di smarcarsi dall'invasione di film americani. Oggi il cinema tedesco non gioca più in difesa. Forte di opere straordinarie quali Good Bye, Lenin! e Le vite degli altri, è partito all'attacco dei mercati internazionali. E ha avuto successo". Vecchie glorie e nuovi talenti caratterizzano il programma di una manifestazione (a Viareggio, dal 15 al 19 aprile) che in 25 anni di attività ha proiettato più di un centinaio di opere provenienti dalla Germania. "Solo i film italiani hanno avuto la stessa attenzione" conferma Laudadio. Ampio spazio ovviamente sarà dato al Nuovo Cinema Teesco, il movimento nato all'indomani del celebre "Manifesto di Oberhausen" del 1962. La "Neue Deutsche Welle", ispirata alla Nouvelle Vague francese, riassumeva la volontà di una giovane generazione di registi di prendere le distanze, e dalla produzione commerciale in voga quegli anni, e dalla storia politica tedesca. I protagonisti di quella stagione, che ebbe però scarso seguito di pubblico, non potevano ovviamente mancare nel programma di Europacinema, che ospiterà film di Peter Fleischmann (Scene di caccia in Bassa Baviera), di Edgar Reitz (che presenterà in anteprima l'ultima parte della personale impresa, Heimat - Fragmente), di Volker Schlondorff (rivedremo il capolavoro Il tamburo di latta e l'inedito Ulzhan, girato tra mille difficoltà in Kazakistan) e Margarethe Von Trotta (La promessa e Rosa Luxemburg), tutti presenti in qualità di ospiti alla manifestazione. Reitz, Schlondorff e Von Trotta terranno anche tre delle cinque lezioni di cinema previste dal festival, con la prima in calendario martedì 15. A salire in cattedrà sarà Ingrid Caven, musa e prima moglie di Fassbinder, che parlerà di uno dei film meno conosciuti del grande regista, Satansbraten. Si annuncia interessante anche la sezione dedicata al giovane cinema tedesco, con opere in anteprima spesso incentrate su tematiche forti, di primissima attualità. Tra tutti a promettere le maggiori emozioni è Trade di Marco Kreuzpainter per la produzione di Roland Emmerich. "Film sconvolgente - come lo definisce Laudadio -che racconta senza la retorica della denuncia la vergognosa tratta dei bambini tra Stati Uniti e Messico. Un'opera che dovrebbe andare in prima serata sulle nostre tv generaliste". Da segnalare anche Beautiful Bitch di Martin Theo Krieger, sulle terribili disavventure capitate a una tredicenne rumena, costretta alla schiavitù e alla prostituzione da un gruppo di feroci aguzzini. Ricorda molto Non desiderare la donna d'altri della Bier l'opera prima di Brigitte Bertele, Nacht Vor Augen, drammatica storia del ritorno in patria dall'Afghanistan di un giovane milite tedesco. Più lieve nei toni ma non nel tema Stellungswechsel, commedia sul lavoro precario, un problema che a quanto pare non tormenta solo i giovani italiani. "Del resto i tedeschi - spiega l'ideatore (insieme a Fellini) di Europacinema - fanno le commedie per incassare, e reinvestano quei soldi per realizzare il cinema di qualità". Unico rammarico: "Non essere riuscito a portare al festival due opere a cui tenevo tantissimo. - confessa il direttore del Festival e della Casa del Cinema, che offrirà una replica del programma viareggino dal 21 al 25 aprile - Andranno entrambe a Cannes". Proviamo a chiedergli lumi, ma neanche Davide ha mai pestato i piedi a Golia: "Il programma della Croisette non è stato ancora ufficializzato. Cortesia istituzionale impone di tacere".