Ritorni e riprese: 25 anni dopo la messa in onda di Edge of Darkness, miniserie tv britannica in sei puntate prodotta dalla BBC e scritta da Troy Kennedy Martin, il grande schermo ne ospita la riduzione - rivista e aggiornata - ancora una volta per la regia di Martin Campbell, che dopo aver lanciato Daniel Craig nel ruolo di James Bond in Casino Royale riporta davanti alla macchina da presa Mel Gibson, nuovamente protagonista a sette anni da The Singing Detective, guarda caso adattamento cinematografico di un'altra miniserie targata BBC, trasmessa nel 1986.
"Riprendere in mano Edge of Darkness (in Italia Fuori controllo, dal 19 marzo in sala con 01 distribution, ndr) è stata un'ottima idea - dichiara il regista - soprattutto per la natura centrale della storia: un padre a cui viene uccisa la figlia che intraprende un viaggio alla ricerca della verità, non solo per trovare i responsabili dell'omicidio ma anche per conoscere chi fosse, realmente, la propria ragazza, ricercatrice scientifica presso un'azienda privata che fa affari con il governo". Dall'Inghilterra thatcheriana di metà anni '80 alla Boston dei giorni nostri, Fuori controllo vede la luce dopo una gestazione di circa cinque anni e il lavoro in sceneggiatura di Andrew Bovell e William Monahan (premio Oscar per The Departed, altro film bostoniano): “Il contesto sociale e politico è mutato parecchio, continua Campbell, all'epoca anche la Gran Bretagna era coinvolta nelle dinamiche della Guerra fredda e il timore di un conflitto nucleare era reale: la nostra serie si concentrava sulla questione della fabbricazione del plutonio e le conseguenti ingerenze politiche, ruotando comunque attorno alla figura del detective Craven (Ronald all'epoca, oggi Thomas, ndr) e alla sua indagine dopo lo shock della perdita di sua figlia. E la stessa cosa, cambiando alcuni fattori di contorno e ambientazione, raccontiamo nel film”. Che non può prescindere dal progressivo e pericoloso avvicinamento verso il “baratro dell'oscurità” da parte del personaggio protagonista, il poliziotto veterano interpretato da Mel Gibson: “E' stata la nostra prima scelta - racconta ancora il regista - ed è stato fantastico lavorare con lui, un attore di grande esperienza, abituato alla macchina da presa, anche come regista. Dimenticate però le sue performance da poliziotto in Arma letale: in questo caso è un detective corretto e con un forte senso morale ed etico, chiamato a doversi confrontare con il dramma personale di una perdita alla quale sarà impossibile rassegnarsi”. Ed è proprio questo l'aspetto più delicato del film, giocato sul doppio filo di una vendetta bramata e la volontà di comprendere, anche a costo della vita, quali fossero le reali implicazioni di Emma (Bojana Novakovic) con la Northmoor, la società per la quale lavorava prima di venire uccisa, condotta da Jack Bennet (Danny Huston): quella che all'inizio sembrava una pallottola destinata a Craven sarà la prima di una lunga, intricata serie di tragici omicidi. “Onestamente - dice Campbell – non so come andrà al botteghino (Casino Royale incassò nel mondo quasi 600 milioni di dollari, Edge of Darkness in due weekend di programmazione USA ne ha racimolati 30, ndr), quello che conta è che il film è ben raccontato, violento ed emozionante al tempo stesso, in grado di coinvolgere qualsiasi fascia di pubblico”. Le premesse per fare bene anche da noi non mancano, così come gli impegni a breve termine del regista, al momento “bloccato” da problemi produttivi per il remake del francese 36 Quai des Orfèvres ma pronto al ciak di Green Lantern, trasposizione sul grande schermo della serie a fumetti targata DC Comics, e già al lavoro con la preproduzione di Nagasaki Deadline, incentrato su un agente FBI impegnato a sventare una minaccia terroristica.