(Cinematografo.it/Adnkronos) - La proposta gli era arrivata in pieno agosto, mentre era in vacanza in Sardegna, per un film da girare a Roma nel quale avrebbe dovuto interpretare "un elegante cantante italiano che si esibiva ’mentre’ si svolgeva la scena principale", ma lui ad andarsene dalla Sardegna per girare nel sole di Roma non ci pensava proprio e così aveva detto ’no’.

Così Fiorello ha raccontato, ad una gremitissima sala della Festa del Cinema di Roma, il suo rifiuto anni fa a partecipare ad un film di Harvey Weinstein. "Lo feci per pigrizia, mi dissero che ero un pazzo - ricorda Fiore - che non avrei mai più lavorato in America".

Fiorello e il cinema, un fiume di gag e ricordi esilaranti che ha divertito il pubblico della Festa del Cinema di Roma per oltre un’ora. Il primo film che ha visto lo showman è Maciste gladiatore di Sparta, ("l’avrò visto mille volte, mio padre a cinque anni mi lasciava dalle 4 alle 8 nel cinema del paese e c’erano solo questi film"), poi E Dio disse a Caino, dove "c’è uno che viene menato a sangue ma non c’è colonna sonora, la fa lui cadendo sulla tastiera del piano, fantastico". Nella sua infanzia niente film come Fantasia di Walt Disney perché "cose così erano vietate in Sicilia".

"Io gli ho detto che non c’entro nulla qui, quando mi ha invitato - dice il conduttore rivolto al direttore del Festival Antonio Monda, che ha moderato l’incontro - perché non sono di quelli che si vedono tutti i film coreani, i nomi del Leone d’Oro a Venezia che sono impronunciabili, e portano film dai titoli tipo Il volo del calabrone controvento o roba simile".

Fiorello prosegue col filone della sua ’non’ cultura cinematografica con divertenti siparietti sulla Mostra lagunare, che Monda si affretta a difendere facendogli da spalla. "Chi è il direttore?", chiede Fiorello. Alberto Barbera", risponde Monda. "Bravissimo - chiosa Fiore - vedevo sempre i cartoni animati da piccolo, lavorava con Hanna".

Tra i film scelti per l’incontro ci sono anche Cinque dita di violenza, il film che lanciò in Italia il filone del kung-fu ("Noi ragazzini scoprimmo con l’arte marziale che ci si poteva picchiare in modo organizzato e ordinato"), Saturday Night Fever, per il quale improvvisa un balletto e fa cantare anche Antonio Monda, Midnight Express e Incontri ravvicinati del terzo tipo.

C’è spazio anche per i film interpretati dallo stesso Fiorello, che, tra gli altri episodi, racconta per venti minuti la fatica di girare una scena di Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella, "poi completamente tagliata".