79a edizione degli Oscar nel segno di Scorsese e degli italiani. E' tricolore la statuetta di Milena Canonero, costumista di Marie Antoinette, così come tricolore è il tardivo premio alla carriera che Ennio Morricone riceve con gli occhi imperlati di lacrime. Simile destino e riscatto accomunano il compositore italiano all'altro grande mattatore di questa nottata: sei volte candidato e finora mai vincitore, con The Departed Martin Scorsese sfata la maledizione, porta a casa quattro premi e si impone di forza nella rinnovata sfida con Clint Eastwood. Oltre a quella per la miglior regia, Scorsese si aggiudica anche la statuetta per il miglior film e quelle per la sceneggiatura non originale e il montaggio. Agli occhi imperlati di lacrime con cui accoglie i riconoscimenti, la platea del Kodak Theater di Los Angeles risponde con una commossa standing ovation. Fra i più sinceri applausi, anche quelli del grande sconfitto Clint Eastwood: in corsa anche con Flags of Our Fathers, su sei nomination conquista un solo Oscar tecnico per il montaggio sonoro di Lettere da Iwo Jima. Delusione anche per Dreamgirls di Bill Condon e il corale Babel di Alejandro Inarritu. Delle 6 candidature della vigilia, il primo non capitalizza che il premio per l'interpretazione da non protagonista di Jennifer Hudson e quello per il missaggio sonoro. Il secondo, da sempre dato tra i favoritissimi con 7 nomination, si ferma addirittura a quello per la colonna sonora originale, firmata da Gustavo Santaolalla.

Niente da fare per il Will Smith de La ricerca della felicità: il protagonista del film di Gabriele Muccino deve cedere il passo al Forest Whitaker de L'ultimo re di Scozia. Tutto secondo pronostici anche sul fronte femminile, dove a imporsi è Helen Mirren per The Queen, mentre sorprese arrivano dal Labirinto del fauno di Guillermo del Toro e dall'outsider Little Miss Sunshine: il primo porta a casa ben tre statuette per scenografia, fotografia e trucco. Il secondo ne totalizza due, ma incassa riconoscimenti pesanti come quelli per la sceneggiatura originale e il non protagonista Alan Arkin, che beffa il favoritissimo Eddie Murphy di Dreamgirls. Oltre che per Morricone, altre soddisfazioni arrivano all'Italia da Milena Canonero: già premiata per Barry Lyndon e Momenti di gloria, la costumista di Marie Antoinette conquista col film di Sofia Coppola il terzo Oscar della sua carriera. Niente da fare per Dopo il matrimonio di Susanne Bier: tra i film stranieri è il tedesco Le vite degli altri che riporta la statuetta in Germania per la seconda volta nella storia. Conclude la bacheca dei principali riconoscimenti quello a Una scomoda verità: premio annunciato, con cui la prima edizione dichiaratamente ecologista degli Academy Awards premia il documentario di Al Gore sul surriscaldamento del pianeta.