L’America "nera" di Roberto Minervini in una retrospettiva completa; le fasi cruciali del processo a Nelson Mandela attraverso gli audio ritrovati in The State Against Mandela and the Others (Francia 2018, 105') di Nicolas Champeaux e Gilles Porte; il complicato rapporto tra i giornalisti del New York Times e l’elezione di Donald Trump raccontato dall’interno della redazione di uno dei più importanti quotidiani del mondo, in The Fourth Estate di Liz Garbus (USA, 2018, 90'); la storia del più importante e trasgressivo night club di tutti i tempi, lo Studio 54 (USA, 2018, 97') diretto da Matt Tyrnauer; lo straordinario coraggio di un colonnello che ha passato la vita a disinnescare mine nel Kurdistan iracheno in The Deminer(Svezia, 2017, 83') di Hogir Hirori e Shinwar Kamal.

Sono tra i protagonisti delle tante realtà raccontate nei documentari - presentati in prima italiana -alla 59/esima edizione del Festival dei Popoli, festival internazionale del film documentario, che si terrà dal 3 all’10 novembre a Firenze (cinema La Compagnia, Spazio Alfieri, Istituto Francese e altri luoghi della città).  La manifestazione - presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alberto Lastrucci - si propone di presentare il meglio del cinema documentario internazionale.

Il programma, oltre al Concorso Internazionale (21 titoli tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (6 i titoli, tutti inediti assoluti) si articola nella retrospettiva dedicata a Roberto Minervini, cineasta di fama internazionale i cui film sono stati presentati e premiati nei maggiori festival internazionali (omaggio organizzato in collaborazione con IsReal - Festival di Cinema del Reale di Nuoro). Con i suoi film, The Passage (USA, Belgio, 2011, 89’); Low Tide (Belgio/Italia/USA, 2012, 92’); Stop the Pounding Heart (USA/Belgio/Italia, 2013, 98’); Louisiana (The Other Side) (Italia/Francia, 2015, 92’) e l'ultimo, What You Gonna Do When the World’s on Fire? (Francia/USA/Italia, 2018, 123’), presentato alla 75a Mostra del Cinema di Venezia, Minervini compone un mosaico di vite di personaggi senza nome che si rivelano estremamente significati per comprendere il nostro presente.

Il Festival dei Popoli omaggia inoltre il francese Dominique Marchais con una retrospettiva intitolata "Il paesaggio vivente", una masterclass e degli incontri con il pubblico. Nelle sue opere, il cineasta percorre zone della campagna francese e nell'Europa di ieri e di oggi con uno sguardo capace di intercettare i sogni, le speranze, le utopie e le disillusioni di chi quei luoghi li abita e ne è permeato. La retrospettiva è organizzata in collaborazione con Ambasciata di Francia, Institut Français Italia e Institut Français de Florence.

Novità della 59a edizione, la collaborazione con KinderDocs, festival greco dedicato ai giovanissimi. Il Festival dei Popoli presenterà una selezione di documentari che parlano di amicizia, famiglia, educazione, social media, creatività, arte, musica, danza, psicologia, migrazione, ambiente. Tra questi, il sorprendente More Human Than Human (Belgio/Olanda/USA, 2018, 79') di Tommy Pallotta e Femke Wolting, che esplora il ruolo delle intelligenze artificiali nella nostra vita quotidiana e del ruolo che si apprestano ad assumere nell' immediato futuro.