(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Se mi richiamasse Checco Zalone tornerei di corsa. Ma anche se mi chiamasse Placido. O magari Muccino…", dichiara Nabiha Akkari a Donna Moderna.
"Quello che non accetterei mai è lavorare per lavorare: preferisco fare poche cose, farle bene e solo se mi piacciono. Non faccio l'attrice per il successo", aggiunge. Nabiha Akkari, 25 anni, nata in Tunisia ma francese d'adozione, laureata alla Sorbona, è passata da perfetta sconosciuta a star del cinema grazie a Che bella giornata di Checco Zalone, al primo posto nei box office, nel quale veste i panni della terrorista islamica di cui il comico si innamora. Nabiha a proposito del suo personaggio e sul tema del terrorismo islamico afferma: "Non ho un'opinione. Ne' mi sono posta la domanda quando ho vestito i panni di Farah. Io sono araba ma sono cresciuta in Francia, ho studiato, faccio l'attrice. E mi sento molto lontana da lei e dalle sue idee".
Naturalmente questo non significa che le sia indifferente quello che sta accadendo in Tunisia: "Sono figlia di immigrati, so che cosa significa strappare le proprie radici e in Francia ho manifestato più volte con i sans papier. E, anche se mi fa male al cuore assistere a certe scene di violenza, sono molto orgogliosa che tante persone abbiano trovato il coraggio di ribellarsi alla dittatura".