Continuano gli appuntamenti in programma presso lo Spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo (Sala Tropicana 1 dell'Hotel Excelsior) a Venezia durante la 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Ieri 9 settembre, la presentazione di Exit il docu-film di Stefano Sgarella che racconta le realtà del reparto La Nave di San Vittore e del Refettorio Ambrosiano di Milano e quindi l’impegno del volontariato, la cultura, la musica e la bellezza come “chiave” per la libertà, il blocco traumatico causato dal Covid, la fiducia e la volontà della ripresa. Durante l'evento è intervenuta la Ministra della Giustizia Marta Cartabia: «Non potremo fare miracoli, ma è in atto un cammino: in relazione al carcere si incomincia a capire l’importanza che questo ha per tutta la società, anche se ci sono sensibilità diverse e tanti pregiudizi dovuti principalmente a chi non conosce questa realtà».

Ripensando poi alla visita effettuata anni fa nel reparto La Nave, ha ricordato come sia stata per lei spartiacque dal punto di vista professionale e personale. «La visita a tutto il carcere di San Vittore – ha ricordato – È stata importante per rendermi conto di come il carcere non sia un pianeta ma una galassia con una pluralità di persone: tutti mondi diversi che hanno bisogno di approcci diversi. In quell’occasione, uno dei detenuti mi ha portato a vedere da una finestra qual era la loro vista sul mondo. Le carceri devono avere finestre" fisiche ed esistenziali. È un segno di speranza, è una proiezione verso un "oltre". La Nave – ha concluso – non è un’eccezione ma un primo germoglio di un albero vivo che presto metterà fronde».

Hanno partecipato all'evento anche Gherardo Colombo, ex magistrato, fondatore dell’Associazione Sulleregole, volontario a San Vittore, Daria Bignardi, giornalista, scrittrice, volontaria nel Coro “La Nave di San Vittore”, Luciano Gualzetti, Direttore di Caritas Ambrosiana, Stefano Sgarella, regista, Paolo Foschini, giornalista del «Corriere della Sera». E Khalid, ex detenuto che oggi lavora ed è impegnato nel sociale.

Alle 12.30, la proiezione de La Musa Inquieta il docu-film che Massimiliano Finazzer Flory, ha dedicato a Marta Marzotto, stilista e mecenate dell’arte che traeva la sua ispirazione dalla natura e dalla bellezza. La proiezione si è svolta alla presenza della famiglia Marzotto, dei figli Matteo e Diamante che ha raccontato: «Quando è scomparsa, i giornali hanno definito mia madre “stilista” ma in realtà ha avuto tanti ruoli, come quello di mecenate. Io non riuscivo a renderle giustizia, finché non ho avuto questa idea di rappresentarla in questo cortometraggio. Il regista ha continuato: «Marta aveva un debito con la natura, amava la natura ed entrava in sintonia con questa: la natura è stata sua grande compagna di vita non confessata ecco perché ho voluto far parlare questa natura nel film». E poi si è soffermato sulla scelta del titolo: «Io ero d’accordo con l'aggettivo “inquieta” perché Marta amava il movimento: l’inquietudine è il movimento che dà vita. La musa invece è una figura che ispira e che al tempo stesso protegge. Lei negli anni 60 a Roma finanziava dei giovani artisti emergenti, ecco lei ha incarnato la musa anche in tal senso».

Nel pomeriggio, un evento dedicato al Lago di Como che, dal successo come destinazione turistica legata soprattutto alla bellezza dei suoi paesaggi, è stato da tempo luogo di interesse delle produzioni cinematografiche. Si è indagato questo fenomeno con l'intervento di Davide Van De Sfroos.

A seguire, la presentazione del documentario Un mondo giusto del regista Manuele Mandolesi realizzato in occasione dei 50 anni dell’Associazione non governativa di Lecco Mondo Giusto e a 26 anni dall’attentato in cui persero la vita quattro volontari e due figli piccoli di uno di loro nel parco naturale di Virunga.

Alle 17.30, l'ultimo appuntamento di Hearst – MOVIE CONFIDENCE. Sul palco, il regista e i protagonisti di Freaks Out in concorso a Venezia: Gabriele Mainetti, Pietro Castellitto, Aurora Giovinazzo. «La realizzazione del film è stata complicata. – ha dichiarato Castellitto - Il cinema di genere è quello che richiede più impegno. La cifra unica di Gabriele Mainetti è dare la propria visione. È una sfida e per me Gabriele ha vinto." E poi ha continuato: «Questo film ha la forza di scolpirti l'immaginario e farti tornare fedele all'infanzia».

Hearst Movie Confidence - Freaks Out (hph. Anna D'Agostino)

È seguita la prima edizione del Premio Ulisse “Terra di Cinema”, consegnato a Ferzan Ozpetek per aver raccontato nei suoi film la bellezza e la varietà del territorio della regione Lazio.

Ha concluso la giornata la proiezione straordinaria di “The Last Supper: The Living Tableau”, un tableau vivant che prende ispirazione da uno dei capolavori mondiali- L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci – un filmato in dettaglio dal regista e creatore Armondo Linus Acosta con i collaboratori italiani vincitori del premio Oscar Vittorio Storaro (cinematografia) e Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (scenografia e decorazione scenica).

Premio Ulisse “Terra di Cinema” Ferzan Ozpetek (ph. Anna D'Agostino)