E se arrivasse dalle opere prime la riscossa italiana alla Mostra del Cinema di Venezia? In un'edizione che ha riservato fischi, perplessità e spesso anche feroci critiche ai nostri autori piu' consolidati, le vere sorprese di questa 68esima edizione del festival diretto da Marco Mueller sono arrivate proprio dai registi emergenti del cinema italiano. A cominciare dalla rivelazione L'ultimo terrestre diretto da Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, ben accolto dalla critica e dal pubblico del festival. In ogni caso sembra avere già ipotecato la conquista del Premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima. Mai come quest'anno la vittoria di questo riconoscimento da parte di un italiano assumerebbe particolare valore simbolico per il nostro cinema. Sono italiani anche gli altri favoriti alla conquista del premio: Francesco Bruni trionfatore della sezione Controcampo con la commedia Scialla! interpretata da Fabrizio Bentivoglio e Barbora Bobulova, Andrea Segre accolto da una standing ovation di 15 minuti per il suo primo lungometraggio Io sono Li presentato alle Giornate degli Autori, Black Block il documentario di denuncia firmato da Carlo Augusto Bachschmidt e in cui si dà voce per la prima volta alle vittime del pestaggio del G8 di Genova. Hanno forse meno possibilità di vittoria, ma hanno avuto il pregio di affidarsi ad alcuni dei volti emergenti più promettenti del cinema italiano: Qualche nuvola di Saverio Di Biagio, con il talentuoso Michele Riondino, e Cavalli di Michele Rho, con il giovane e in ascesa Vinicio Marchioni, entrambi in Controcampo.