“Sulle spalle abbiamo uno zaino di warning, attenzione, molta attenzione a tutto”. Il presidente della Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli presenta la XV edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 15 al 25 ottobre. Prima che il cinema all’ordine del giorno è la pandemia: “Molta prudenza, nelle regole, con coraggio, per un impegno preso con il pubblico. Passione, scoperta ed emozione, queste sono le parole d'ordine”, a cui Delli Colli aggiunge anche “sobrietà”.

Laura Delli Colli - Foto Karen Di Paola

In attesa del dpcm di domani, 6 ottobre, e di altri eventuali provvedimenti, la Festa si muove nel rispetto dei protocolli, il proprio, al vaglio del Comitato tecnico scientifico, e quello della Regione Lazio: “ A oggi – spiega il direttore generale Francesca Via – si prevede l’obbligo di un titolo di accesso all’Auditorium, la registrazione sull’app della Festa, mentre il tappeto rosso verrà oscurato e sarà visibile al pubblico solo dalla cavea superiore, 600 posti disponibili, raggiungibile da un ingresso esterno”.

Insomma, conclude Delli Colli, “la XV Festa sarà per tutti, è un modo perché si riaccenda la condivisione intorno al cinema, è un impegno preso con la città, con il pubblico che ci ha seguito. Ci auguro un pizzico di fortuna che in questo periodo serve molto”.

Il direttore artistico Antonio Monda

Sul versante editoriale, il direttore artistico Antonio Monda si dice “sinceramente fiero del programma, provo felicità e orgoglio”, al contempo, ha piena consapevolezza di “un anno drammatico, per cui parlare di festa può sembrare inopportuno. Nondimeno, ricordo come nel 1929, all’apice della Grande Crisi, New York costruì il più bel grattacielo di sempre, il Chrysler, e il più alto di allora, l’Empire State Building, scegliendo di guardare al futuro con bellezza e potenza: insomma, the show must go on”.

Ribadito che “chi cerca un festival sbaglia indirizzo, questa è una festa, con eventi popolari e raffinati”, Monda dà i numeri dell’edizione: 24 film e documentari nella Selezione Ufficiale; 2 coproduzioni con Alice nella città (Herself di Phyllida Lloyd e Tigers); 5 Tutti ne parlano, tra cui l’atteso blockbuster Peninsula di Sang-ho Yeon e Palm Springs; 6 Eventi Speciali, tra cui il doc Mi chiamo Francesco Totti, Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown di Gabriele Salvatores, Romulus di Matteo Rovere; 14 Incontri Ravvicinati, tra cui oltre allo stesso Totti Steve McQueen, che verrà insignito del premio alla carriera, Zadie Smith, il campione del cinema spazzatura John Waters, Thom Yorke, Damien Chazelle, Gianfranco Rosi, i Manetti Bros. e Gabriele Mainetti, che offriranno sei minuti in anteprima dei loro nuovi film, rispettivamente Diabolik e Freaks Out; 24 Paesi partecipanti.

Mi chiamo Francesco Totti
Mi chiamo Francesco Totti
Mi chiamo Francesco Totti
Mi chiamo Francesco Totti

In “un doveroso omaggio” per tutto il periodo della Festa sul red carpet ci saranno le musiche di Ennio Morricone, si lavorerà in forma diffusa in tanti quartieri della città, tra cui il ribattezzato (piazza) Fiume District, in cartellone cinque esordi italiani, alcuni titoli provenienti, ovvero etichettati, da Cannes, gli omaggi a Federico Fellini e Glauber Rocha, i restauri di Padre padrone e In nome della legge, la retrospettiva di Satyajit Ray.

Tra i principali titoli in Selezione Ufficiale, l’animazione Pixar Soul di Pete Docter, che aprirà la Festa e riceverà il premio alla carriera, Druk di Thomas Vinterberg e Été 85 di François Ozon, entrambi protagonisti degli Incontri, Fireball di Werner Herzog e Clive Oppenheimer che sarà visibile solo sulla piattaforma della Festa, The Shift opera prima di Alessandro Tonda, coprodotta dal Belgio, Small Axe, ovvero tre film di Steve McQueen, il metafisico Fortuna di Nicolangelo Gelormini, il documentario Time di Garrett Bradley, che Monda vede già agli Oscar.

Infine, una sottolineatura a Riflessi per Le Eumenidi, esordio di Gipo Fasano, girato prendendo da Eschilo con novemila euro ai Parioli.