Oscar che passano, dive che cambiano. In tutto e per tutto, eccetto il nome. Guardate un pò quei mascalzoni dell'Academy che hanno messo sul sito www.oscar.com. A parte le intenzioni - misogine? - la sezione "Evolution of Style" mette alla berlina le mutazioni delle star più brillanti del firmamento hollywoodiano. Se ancora (?) si possono escludere manipolazioni genetiche, al contrario chirurgia plastica, botox e quant'altro devono essere di casa da Kidman e co. Partiamo proprio dalla bella australiana che, come le altre illustri colleghe, viene scrutata nelle sue apparizioni sul red carpet più famoso. In teoria per seguirne i cambiamenti di look, in realtà per stigmatizzarne quelli del viso. Nel giro di tre anni, ovvero dalla 66esima edizione degli Academy Awards a quella numero 69, pare che il tempo per lei non solo non sia passato, ma sia addirittura andato a ritroso. Miracoli che tali non sono per lo star-system. Date un occhio a Melanie Griffith che in sedici anni (edizione numero 61 e numero 77) dimostra una metamorfosi da lasciare interdetti pure i genitori. E ancora Cameron Diaz che nel giro di due anni (73esima e 75esima) conserva solo il colore nero dell'abito oppure Sharon Stone, che deve nutrire un basic instinct per le alterazioni fisiognomiche. D'altronde, si sa che per conservare il successo bisogna essere disposti a cambiare pelle. Detto fatto.