"Non ho la fede, e sono infelice”. Così il regista Paolo Benvenuti, intervenuto ieri per la proiezione del suo Il bacio di Giuda, in chiusura della prima giornata di lavori al convegno internazionale Film and Faith organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, ha tentato di sintetizzare il senso di un'assenza che, nel corso del tempo, si è fatta motore: “E' proprio questo vuoto interiore la molla che da 40 anni mi spinge nella mia ricerca. Il cinema è uno degli strumenti, così come i miei studi e il lavoro nella storia dell'arte alimentano il desiderio di riempire questa mancanza.” Insoddisfazione che viene parzialmente lenita a conclusione di ogni progetto: “Ma è una soddisfazione momentanea, che riempie il vuoto per un po' di tempo. Poi però il vuoto si riforma, e riparto alla ricerca di me stesso”.
Figura tra le più affascinanti del panorama artistico e cinematografico italiano, Paolo Benvenuti è convinto che “dietro l'arte si nasconde la fede: forse anche per questo in ogni mio film c'è un lavoro d'indagine sulle opere pittoriche in riferimento al periodo storico che vogliamo riportare in scena”. Proprio come accaduto con la pittura dei macchiaioli ricreata dalla fotografia di Gianni Marras per Puccini e la fanciulla, presentato e accolto con entusiasmo alla Mostra di Venezia tre anni fa, opera che in questi giorni “torna” a far parlare di sé per l'uscita (il 12 dicembre in Toscana, poi sarà presentato a Roma e in altre città d'Italia) di un importante libro fotografico, “Il film - Puccini e la fanciulla”, con la selezione di oltre 18mila istantanee scattate da Enzo Cei durante tutte le fasi di lavorazione: “E' una sorta di anatomia del film, spiega Benvenuti, un libro unico nel suo genere perché riporta in superficie tutti i meccanismi di produzione e dei vari trucchi cinematografici adottati per ricreare un mondo che non esiste più. La prefazione è stata scritta dal prof. Michele Guerra dell'Università di Parma, rimasto sconvolto da questa sorta di autopsia che abbiamo compiuto sul film”.
Ma il percorso sulla ricerca pittorica è lontano dall'essersi definitivamente compiuto, per Benvenuti: “Sto lavorando su due nuovi progetti. Il primo, attualmente in corso d'opera, è un documentario su Luca Battini, pittore che sta dipingendo con le stesse tecniche del ‘400 un affresco di 200 mq dedicato a San Ranieri nella chiesa di San Vito a Pisa”. E proprio lo stesso Battini dovrebbe essere il protagonista del secondo progetto del regista, dalla gestazione ormai decennale: “E' Il segreto di Michelangelo, sogno che inseguo da molto tempo, film incentrato sul Caravaggio proto-fotografo, sul suo innovativo utilizzo della camera oscura dopo l'incontro con Galileo Galilei, in seguito anche alle recenti scoperte che dimostrano come proiettasse l'immagine su tela dei suoi modelli attraverso apposite lenti. Il film si concentrerà sui due mesi in cui il pittore è stato a Siracusa, ospite di Mario Minniti”. Ammesso che l'opera vedrà mai la luce: “Il film ha un budget tutto sommato contenuto, circa 950.000 euro - dice ancora Benvenuti -. Finora abbiamo trovato solo metà dei finanziamenti e la risposta negativa del Ministero, a cui abbiamo chiesto 500.000 euro: il finanziamento è stato rifiutato perché il progetto è stato giudicato poco interessante, quindi non finanziabile”.