Dopo Ma che ci faccio qui! di Francesco Amato e in attesa di 10 inverni, arriva in sala l'8 maggio in 20 copie distribuite da Istituto Luce, il terzo lungometraggio prodotto dalla sinergia tra CSC - Scuola Nazionale di Cinema, Luce e Rai Cinema: La casa sulle nuvole, opera prima - anzi "vero film di diploma", come lo definisce Caterina D'Amico - del 31enne Claudio Giovannesi, già apprezzato documentarista (Welcome Bucarest).
Protagonisti della commedia formato famiglia sono Adriano Giannini ed Emanuele Bosi, due fratelli romani in trasferta a Marrakech sulle orme del padre (Emilio Bonucci) che non vedono da 12 anni: "Il padre non è un modello positivo, ma volevo una figura paterna da accettare a priori, senza giudicare", dice il regista. Che durante i sopralluoghi a Marrakech ha individuato tre categorie di italiani: "Gli imprenditori, i galleristi che si credono a New York e i figli degli anni '60, come questo padre, che dopo aver sperimentato stili di vita alternativi, oggi si ritrovano spesso in luoghi esotici e all'Italia pensano tra odio e amore".
"Il primo soggetto, nato nel 2004 con altri studenti del CSC, era una storia di immigrazione al contrario - prosegue Giovannesi - che andava a sud o a est. Poi, abbiamo scelto il Marocco e quindi  l'Islam del Maghreb, in cui la famiglia ha un valore fondamentale anziché essere disgregata come quella italiana".
Di questo regista esordiente, Giannini dice di aver apprezzato "l'entusiasmo e l'energia: del resto, nasco come operatore, mi piace entrare nel lavoro, sporcarmi le mani. Del mio personaggio, ho in comune solo una cosa: i tanti cani, che anche io ho avuto".