"Volevo fare il mio film d'esordio": una provocazione quella del regista Alessandro D'Alatri, che tornerà nelle sale da venerdì 2 aprile con Sul mare, film girato completamente in digitale, senza budget né star hollywoodiane ma prodotto e distribuito, in 250 copie, da Warner Bros Italia. Naturalmente non si tratta del primo lavoro del regista, che però ama definirlo come un secondo debutto perché nato dalla “voglia di tornare a fare un cinema non soffocato dalla paura mummifica di sbagliare. Timore che oramai non riguarda solo i nostri film ma tutto il Paese”. E per tornare sul grande schermo dopo commediasexy, ha scelto l'adattamento del romanzo In bilico sul mare di Anna Pavignano, storia in cui il dramma delle morti bianche si mescola al racconto romantico di una amore estivo vissuto dal protagonista, un giovane operaio e barcaiolo di Ventotene, immerso allo stesso modo in queste due realtà così diverse.
“È nel Dna del nostro cinema cercare di coniugare intrattenimento e contenuto”, spiega D'Alatri, ammettendo di essere stato molto aiutato dalla scrittura di Anna Pavignano, complice di averlo convinto “a mettermi in gioco di nuovo, o meglio di giocare ancora col cinema”. E da questo punto di vista, il regista sottolinea come Sul mare sia stato "il film più costoso che abbia mai fatto, non in senso economico ma per l'immenso capitale di entusiasmo messo a disposizione delle persone che vi hanno partecipato", rendendo possibile un'opera definita dal regista “sperimentale” per l'uso innovativo del digitale in fase di ripresa e si postproduzione. Tra loro, gli esordienti Dario Castiglio e Martina Codecasa, scelti per i loro percorsi di studio ma soprattutto perché, “in loro si vede la vita”.
E per non perdere questo contatto con la realtà fuori dal cinema, D'Alatri non disdegna neppure i social network: “Parlo direttamente su Facebook con i ragazzi che hanno visto il film e mi sembra uno strumento fantastico, capace di riportare il cinema in contatto col pubblico. Chissà che il mio prossimo film non prenda forma proprio a partire da qui”.