"Ormai il mondo è diventato un posto sempre più sporco e cattivo. Ai tempi di Nikita e Leon la società borghese francese se ne stava lì tranquilla e veniva quasi spontaneo realizzare delle opere che in qualche modo potessero disturbarla. Oggi invece mi preoccupo molto di quello che stiamo lasciando al futuro dei nostri bambini: fare film di questo tipo, forse, è il mio modo per pensare a loro". Con queste parole Luc Besson spiega il perché di una parabola personale che - in qualità di regista - l'ha portato nel corso degli anni a realizzare pellicole violente e brutali prima, più a misura di bambino oggi: l'occasione coincide con la presentazione del suo Arthur e la vendetta di Maltazard - secondo capitolo cinematografico tratto dalla saga ideata da Céline Garcia e composta da quattro libri scritti dallo stesso Besson - che arriva in Italia (in sala dal 30 dicembre distribuito da Moviemax in 150 copie) dopo il grande successo di pubblico ottenuto in Francia (uscito il 2 dicembre, è stato già visto da 2 milioni di spettatori): "Sono sempre andato molto d'accordo con l'autore dei libri - afferma sorridente il regista francese - scritti tutti e quattro consecutivamente. Il problema della trasposizione sullo schermo è stato proprio questo, dover fare i conti con la rapida crescita del protagonista principale, Freddie Highmore, che rispetto ad Arthur e il popolo dei Minimei è cresciuto di tre anni, trasformandosi rapidamente da bambino ad adolescente".
Ancora una volta commistione tra live action e animazione, La vendetta di Maltazard racconta del ritorno di Arthur nel mondo dei Minimei, chiamato per accorrere in aiuto dell'amata Selenia. Ma quella richiesta di soccorso, in realtà, è partita da qualcun altro... "Questo è il più evidente degli sviluppi, rispetto al precedente film, dove Arthur non si dichiarava mai apertamente a Selenia - spiega ancora Besson -: qui è stato abbastanza commovente, da adulto, ricordarsi come ci si rapportava all'amore in quell'età". Come da titolo, la svolta narrativa del film è data dalla ricomparsa del malvagio Maltazard (dopo David Bowie, doppiato questa volta per la versione inglese da Lou Reed), mosso da ambizioni a dir poco "smisurate" (crescerà dai 2 mm originari fino a 2,10 metri...) e pronto a dare battaglia nel prossimo Arthur e la guerra dei due mondi, già realizzato da Besson e previsto nelle sale francesi tra cinque-sei mesi: "Capisco possa essere frustrante interrompere così bruscamente il racconto, ma è pur vero che un film per bambini lungo tre ore non avrebbe funzionato - dice Besson della cesura narrativa - e poi, nella società attuale dove ormai siamo tutti abituati ad avere tutto e subito, credo possa far bene - soprattutto per i più piccoli - riscoprire il gusto dell'attesa, imparare ad avere pazienza".
Arthur e la vendetta di Maltazard arriverà nelle nostre sale poco dopo La principessa e il ranocchio Disney e Piovono polpette della Sony: "Lo stato attuale dell'animazione mondiale è decisamente buono - conclude il regista - e per quanto mi riguarda non nascondo che competere con i campioni assoluti della Disney è eccitante solo per il fatto di esserci: il 3D? Non vedo perché no, ma alla base di tutto deve esserci sempre una buona storia: non credo all'automatismo ad ogni costo".