Di commedie di Natale ce ne sono veramente molte, ma solo alcune ci restituiscono  la giusta atmosfera e fra queste certo non poteva mancare La vita è meravigliosa (Usa, 1946) di Frank Capra con uno straordinario James Stewart all'apice della sua carriera di "fidanzato d'America" che interpreta lo sventurato, ma generoso, George Bailey, un uomo comune e comunemente disgraziato, come tanti. La sfortuna pare perseguitarlo e alla fine George decide di farla finita  ed è qui che entra in scena l'angelo custode Clarence, che - a sua volta - si deve guadagnare il paradiso salvandolo dal peggiore dei peccati. Così Clarence  mostra a George quale disastro sarebbe accaduto alla sua città e alla sua gente senza di lui, facendogli ritornare la voglia di vivere. Il lieto fine è dietro l'angolo perché, tutto sommato,  è vero che la vita è meravigliosa, sempre e comunque. In questo film si ride, si piange, si pensa e ci si sente anche un po' meno soli e tristi. Una vera parabola dickensiana perfetta per il Natale. Ma come è noto i buoni sentimenti non sono da tutti e Parenti serpenti di Mario Monicelli ne è la prova. Grande commedia all'italiana che mette in scena la tipica famiglia allargata  che si riunisce per il santo giorno a casa di mamma e papà, deliziosi e ignari vecchietti di paese. E' un tutto contro tutti assolutamente irrinunciabile e alzi la mano chi non ci si ritrova almeno un po', salvo restando per il cattivissimo finale. Altra chicca tutta italiana - seguita, ahimè, da orrendi sequel - è Vacanze di Natale (1983) di Carlo Vanzina a cui neppure il più chic dei radical può voltar le spalle. Risate assicurate, ritmo, e quanto di meglio gli anni '80 hanno offerto fra musica, moda e cattivo gusto. L'Italia divisa fra cafoni e arricchiti e tanta tanta neve. Non è un capolavoro, certo, ma sicuramente un grande classico. E per tornare ad atmosfere più sofisticate non si può prescindere da Il Miracolo della 34° strada (Usa, 1947) di George Seaton, deliziosa commedia americana stile Capra  che all'epoca si aggiudicò ben tre Oscar. Chi dice che Babbo Natale non esiste? Questo film farebbe cambiare idea persino al Grinch. Per un Natale cinico e spietato, invece, non può mancare  Babbo Bastardo (Usa/Germania, 2003) di Terry Zwigoff col cattivissimo B.B. Thornton nei panni di un Santa Claus sui generis dedito al furto e alla bottiglia, ma sotto sotto batte un cuore e si nasconde una speranza tutta natalizia. Consigliati infine, per chi ha voglia di estrema leggerezza, anche Mamma, ho perso l'aereo(Usa, 1990) di Chris Columbus e Love Actually (Gb, 2003) di Richard Curtis, geniale sceneggiatore di Quattro matrimoni e un funerale.