Il Festival internazionale del cinema di Visions du Réel di Nyon renderà omaggio a Claire Denis. Alla regista sarà assegnata il Premio Raiffeisen Maître du Réel nella sua prossima edizione (24 aprile - 2 maggio 2020).

Filmmaker intransigente e avventurosa, Claire Denis terrà il 28 aprile una Masterclass aperta al pubblico e ospitata dall'ECAL - Università di arte e design di Losanna, partner della manifestazione. Il Festival presenterà una selezione di film documentari e di finzione. La Cinémathèque suisse, un altro partner essenziale in questo tributo, organizzerà una retrospettiva del suo lavoro.

L'amore secondo Isabelle di Claire Denis

Denis è una delle figure più iconiche del cinema contemporaneo. Ha trascorso l'infanzia in diversi paesi africani e arriva in Francia da adolescente. Qui comincia a frequentare il cineclub del liceo e la Cinematheque francese. Studia letteratura ed economia, lavora per la televisione e si iscrive all'Institute for Advanced Cinematographic Studies (IDHEC) di Parigi.

Dirige vari cortometraggi e diventa aiuto regista. Lavora in particolare con Jacques Rivette (che diventerà l'argomento nel 1990 del documentario Jacques Rivette, Le Veilleur), Dušan Makavejev, Roberto Enrico e Costa-Gavras. Negli anni Ottanta è sul set con Wim Wenders in Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino e con Jim Jarmusch (incontrato attraverso il musicista John Lurie) in Daunbailò.

Dirige nel 1988 Chocolat, una riflessione sul colonialismo con la quale è candidata ai premi César per il miglior esordio. È anche la prima collaborazione con Agnès Godard, che diventerà direttore della fotografia di tutti i suoi film.

Seguirà una trentina di film tra doc e lunghi, tra i quali Nénette e Boni (Pardo d'Oro al Festival di Locarno nel 1996), Beau Travail, Cannibal Love - Mangiata viva e L'amore secondo Isabell.

Il suo ultimo lavoro, High Life, tanto controverso quanto acclamato dalla critica. Presentato ai festival di San Sebastian, Toronto e New York (2018), è interpretato da Robert Pattinson e Juliette Binoche (che avevano già recitato precedentemente per Denis).

High Life di Claire Denis

In modo molto personale, Denis mantiene sempre una relazione ricorrente con il "reale". Per restituire ciò che la recitazione o la messa in scena non sono in grado di esprimere nel tempo del montaggio, esplora gli spazi vuoti e i corpi e del desiderio.

A partire da una notizia, un'esperienza personale o dal corpo di un attore – in questo caso appropriandosi dell'immagine di quest'ultimo anche al di fuori dei film – Denis costruisce oggetti cinematografici che sono moderni e avventurosi, alternando gioiosamente l'austerità formale e la sensualità euforica.