"When I find myself in times of trouble / Mother Mary comes to me...": è l'attacco della celeberrima Let It Be dei Beatles, e pure l'ispirazione del nuovo film di Guido Chiesa, anche questo Let it be, dedicato alla Madonna.
Protagonista al Convegno di Studi del 12° Tertio Millennio Film Festival di Roma, il regista svela i segreti del suo prossimo progetto: "Paul McCartney parlava della madre Mary, e della Madre Maria: una canzone laica, come laico è il Cristo che voglio raccontare, la sua parte umana e non quella divina, sulla quale non sta a noi esprimerci". "Voglio portare sullo schermo - prosegue Chiesa - la sua umanità perfetta, quella che gli ha fatto porgere l'altra guancia, sacrificandosi in prima persona: come è diventato tale? Grazie alla madre, che l'ha lasciato fare (let it be), dandogli piena fiducia".
Sul set in Tunisia in primavera o autunno 2009, co-prodotto da Orione Cinematografica e Colorado Film, Let it be ha già ricevuto i finanziamenti pubblici e ora è in cerca di contributi privati (RaiCinema o Medusa): "Nessun interprete è stato ancora scelto, ma di certo i protagonisti saranno tunisini e non professionisti: impossibile trovare in Italia una Maria 16enne che sia antropologicamente credibile. Inoltre, in Tunisia nascita e morte sono ancora esperienze quotidiane, mentre da noi sono ospedalizzate, estromesse dalla comunità degli uomini".
Regista laico e di sinistra, Chiesa ha intrapreso il progetto Let it be, che sarà incentrato sulla maternità di Maria e il primo anno di vita di Gesù, sulla spinta della moglie, Nicoletta Micheli, che ha collaborato alla sceneggiatura, e della propria paternità: "Ho tre figli, non sono stato un padre facile, ma ho voluto rifletterci".
"Si potrebbe obiettare, perché raccontare Gesù? Primo, storie di maternità così - dice Chiesa - non ce ne sono, né Buddha, né Maometto, né Lenin ne hanno; secondo, volevo illuminare il "porgi l'altra guancia" raccontando quanto c'è stato prima, laicamente e in accordo con le conquiste della neuroscienza". Rischio blasfemia? "No, anche il Vangelo racconta la storia di Maria quale punto di rottura fra Vecchio e Nuovo Testamento: una madre che finisce sotto la croce del figlio".