Adolfo Celi non è stato dimenticato. Si conclude stasera la rassegna "L'uomo di Rio: Adolfo Celi e i ragazzi tornati dal Brasile", ma un bilancio lo si può fare già ed è molto positivo. La manifestazione dedicata al grande attore siciliano - organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo nell'ambito del Festival di Roma - non è passata inosservata suscitando un'ottima risposta da parte del pubblico capitolino. 8 serate (23-30 ottobre) ospitate nelle tre sale Acec - il Caravaggio, il Cinema Teatro 33, il Barbarigo - per ripercorrere le tappe di una carriera che ha avuto in Brasile un'appendice straordinaria e poco conosciuta da noi. Per circa quindici anni, dal 1950 ai primi Sessanta, Celi è stato una figura centrale della cultura di quel Paese, dirigendo due dei film che hanno arrichito il programma della rassegna: Caiçara (1951) e Tico-Tico no fubà (1952). Importanti appuntamenti sono stati anche le proiezioni de L'alibi - proprio sull'esperienza carioca - e il documentario Adolfo Celi: un uomo per due culture realizzato dal figlio Leonardo. E' possibile recuperare entrambi nelle ultime proieizioni previste stasera (20.30) al Caravaggio (L'alibi) e al Barbarigo (Adolfo Celi: un uomo per due culture), mentre al Cinema Teatro 33 vedremo Uma Pulga na Balança, girato nel 1953 in Brasile per la regia di Luciano Salce.