Al festival di Castiglione del Lago, insignito del Premio Castiglione Cinema anche l’attore, da poco ultraquarantenne, Luca Argentero. Quest’ultimo incontra il pubblico, intervistato dalla conduttrice TV Francesca Fialdini, che esordisce subito interrogandolo sul suo attuale tour teatrale, chiamato È questa la vita che sognavo da bambino?: “È davvero questa la vita che sognavi?”

“Il titolo parte da una riflessione, fatta con i 40 anni, un momento chiave della vita” replica lui. “La risposta che mi sono dato è che la mia vita è migliore dei sogni che facevo. Se da bambino mi avessero detto che sarei stato ospite di Castiglione Cinema, a presentare un film, intervistato da Francesca Fialdini, avrei detto: Impossibile!”.

“Ti identifichi nel mestiere che fai?” chiede a quel punto la conduttrice.

“Oggi è un privilegio vivere di quello che ami, perché sarebbe potuta andare in molti altri modi. Quindi lo vivo come un’opportunità costante”.

“Hai subito detto di sì” interviene Francesca Fialdini, “quando ti si è presentata l’occasione di gettarti nel mondo dello spettacolo?”.

E Argentero: “Ti riferisci al Grande Fratello. Allora era un’esperienza diversa. C’era solo quel reality show ed era fatto davvero di persone qualsiasi”. E prosegue: “Lavoravo in discoteca per pagarmi la facoltà di Economia e sapevo quanto guadagnavano i concorrenti che si facevano ospitare nei club dopo essere usciti dalle edizioni precedenti. Calcolai che da un’esperienza simile potevo guadagnare qualcosina, anche fosse finita lì. Non avevo idea di tutto ciò che ne sarebbe derivato, ma fa parte di me cogliere qualsiasi opportunità, anche quando sono in dubbio”.

Ma da allora ne ha fatta di strada, prima sul piccolo e poi sul grande schermo.

“Mi offrirono un ruolo in Carabinieri: mi sono divertito tantissimo sul set, sin dal primo giorno. Ho un profondo rispetto per chi fa questo mestiere da sempre, mi sono confrontato con la mia idea di attore e ci ho messo tantissimo a scriverlo sulla carta d’identità, dopo ‘professione’. Dopo Solo un padre, che a differenza del precedente Lezioni di cioccolato era una commedia drammatica, mi resi conto che potevo fare questo lavoro. Poi è arrivato Saturno Contro con Ferzan Ozpetek, un maestro capace di tirarti fuori grandissime performance. Per questo, di quel film non mi sono mai preso troppi meriti”.

Oltre che attore, però, Luca Argentero è attivo anche nel sociale.

“Ti ringrazio per averlo chiesto” replica. “Ci siamo inventati con un gruppo di amici dell’università una piccola associazione chiamata 1 Caffè, dalla tradizione del caffè sospeso, che consiste nel lasciare un caffè pagato al bar per chi verrà non potendoselo permettere. Abbiamo reso quest’idea una piattaforma digitale. Ogni settimana presentiamo un’iniziativa diversa, offriamo i nostri caffè simbolici e diamo a tutti l’opportunità di farlo. Dopo 7 anni di attività abbiamo aiutato più di 400 onlus. Donare può diventare una bellissima abitudine, indipendentemente dagli eventi e dal coinvolgimento di ognuno”.

Eroe quindi fuori dallo schermo, ma anche dentro, con Copperman, film presentato a Castiglione Cinema 2019.

Copperman è la storia di un eroe senza superpoteri, anzi, il cui unico superpotere è la ferma convinzione di dover aiutare gli altri perché è la cosa più giusta da fare. Questo film rimane una delle mie più grandi soddisfazioni degli ultimi anni”.

E prosegue: “È un progetto molto complesso e difficile, sfiora il tema dell’autismo, delicato e una sfida per ogni attore: impone un cambio di prospettiva nei confronti della realtà e rappresentarlo nel modo giusto era la prima forma di rispetto per chi affronta certe situazioni quotidianamente”.