Un Pio e Amedeo versione soft. Protagonisti del nuovo film diretto e sceneggiato da Gennaro Nunziante dal titolo Belli Ciao, i due comici qui interpretano due amici d’infanzia inseparabili e cresciuti insieme in un piccolo paesino del Sud, in Puglia.

A dividerli sarà il post-maturità quando saranno costretti a scegliere se restare o andare: Pio rimarrà nel suo paese natale convinto che anche lì si possa trovare un futuro, ma sarà costretto a ridimensionare notevolmente le sue ambizioni da medico a negoziante di articoli sanitari. Amedeo invece andrà a Milano ed entrerà nel mondo della finanza. I due però sono destinati a incontrarsi di nuovo per arrestare la fuga dei cervelli dal Sud. Anche se nel frattempo rischiano di perdere le loro origini “milanesizzandosi” sempre di più e trasformandosi ne: il Pio e l’Amedeo.

“Ho cercato di tirare fuori le loro migliori energie e qualità mettendoli al servizio di una storia credibile e loro sono stati due attori comici perfetti”, dice Gennaro Nunziante, regista dei quattro film che hanno reso famoso Luca Medici (Checco Zalone) e che nel 2018, aveva diretto anche un altro noto comico del web ovvero Fabio Rovazzi ne Il vegetale.

Pio e Amedeo

E Amedeo: “L’idea del film è nata dopo un incontro occasionale con Gennaro. È stata una bella collaborazione, lui è un ottimo allenatore che ci ha messo bene in campo. Per la prima volta ci siamo affidati a un’altra persona”.

Dopo il monologo divisivo che ha fatto molto discutere, andato in onda nell’ultima puntata di Felicissima sera, dal quale poi è scaturita una riflessione sul politicamente corretto e su alcune parole che non si possono dire in televisione, questa volta il duo comico foggiano va al cinema con una comicità molto più edulcorata e attenuata. “Ci piace sempre spiazzare, la gente ci aspettava con il mitra e noi ci facciamo trovare dall’altra parte”, dice Pio.

E poi aggiunge: “In televisione cerchiamo di rieducare la gente alla leggerezza che è un po’ quello che si sta perdendo. All’inizio temevo che avremmo fatto un film un po’ troppo asettico, senza parolacce. Ma Gennaro ci ha insegnato che il cinema è una cosa seria. Si potrà dire che siamo stati antipatici o scarsi, ma non si potrà dire che siamo stati delle brutte persone. E qui ci domandiamo anche se valga la pena nella vita andare alla ricerca spasmodica del successo”. E Amedeo: “Una comicità attenuata fino a un certo punto visto che trattiamo i meridionali come gli ex alcolisti anonimi. È un linguaggio diverso, qui ci siamo modellati per il cinema e abbiamo cercato di regalare una messa in scena leggera e spensierata”.

Di certo in questa storia c’è tanto di autobiografico. Amedeo si è infatti trasferito a Milano, mentre Pio è rimasto legato alle sue origini e alla loro città natale ossia Foggia. E c’è anche una riscoperta del Sud d’Italia. “Vivo a Bari e non mi sono mai spostato- dice il regista-. Qui non racconto neanche un contrasto tra Nord e Sud, ma un diverso modello di sviluppo, che tutti noi seguiamo, quello che in sintesi noi definiamo neoliberismo, che dà valore alla velocità e alla frenesia del consumo. Deve cambiare il paradigma e il modello di sviluppo. È brutto vedere che il Sud venga considerato buono solo per le vacanze. Non è così. La vita è anche qui”. E Amedeo: “Nel film il sogno si realizza al contrario perché il ritorno alla terra è anche un po’ una speranza”.

Prodotto da Fremantle il film uscirà al cinema l'1 gennaio distribuito con 500 copie da Vision Distribution. “Apprezzo la leggera scorrettezza di Pio e Amedeo. Non volevamo fare una serie di sketch e Gennaro è stato capace di tradurre in cinema lo spirito di questo duo”, dice il produttore Lorenzo Mieli.

Infine conclude Pio: “Sarebbe stata la cosa migliore uscire su una piattaforma ma noi siamo dei romantici e crediamo ancora nel cinema. Noi torneremo in tv con un’altra cosa che farà molto discutere nella prossima primavera e poi sicuramente di nuovo con la seconda edizione di Felicissima sera. E chissà magari faremo un altro film”.

Nel cast anche Lorena Cacciatore, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Colangeli, Nicasio Catanese e Gegia.