Uxbal (Javier Bardem) vive di traffici poco puliti a Barcellona e riesce a sentire la voce dei defunti. Malato di cancro, con due mesi di vita a disposizione, cercherà di garantire un avvenire più sereno ai due figli, Mateo e Ana. E' Biutiful di Alejandro Gonzalez Inarritu, oggi in Concorso al Festival di Cannes, primo film del regista messicano scritto senza lo sceneggiatore Guillermo Arriaga: "E' il mio film più positivo, pieno di speranza, incentrato su un personaggio che ricorda quelli delle tragedie greche, pieno di luce e di compassione, elementi sempre meno presenti nel nostro mondo di oggi", dice il regista messicano, tornato a Cannes dopo il Premio alla Regia ottenuto nel 2006 con Babel e, per la prima volta, con un film dalla struttura lineare: "Dopo i precedenti tre lavori - dice ancora Inarritu - volevo realizzare un film incentrato su un unico personaggio portante e in un solo contesto geografico. Girare il mondo per Babel fu massacrante", conclude. "Un mondo malato in cui si muove un personaggio malato - aggiunge Javier Bardem, per la prima volta diretto da Inarritu -. Quello che conta, però, è la sua determinazione a non mollare l'unica, vera cosa che gli resta: l'amore verso i suoi figli e verso il prossimo".