In ginocchio davanti al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Poi baci, abbracci e una gag dietro l'altra. Il rigido protocollo del Quirinale non ha frenato l'esuberanza di Roberto Benigni. Arrivato questa mattina sul Colle per ritirare il Premio Vittorio De Sica per La tigre e la neve, il regista e comico toscano è stato l'assoluto protagonista della cerimonia di consegna dei riconoscimenti, che quest'anno giungono alla loro trentesima edizione. Quello che Benigni non sapeva era che ad attenderlo c'era una "sorpresa": oltre al premio intitolato al regista di Ladri di biciclette, la nomina a Cavaliere di Gran Croce. Seduto in platea tra Kim Ki-duk, Luca Zingaretti, Stephen Frears, Giovanni Veronesi, Michele Placido, Roberto Faenza, Giorgio Faletti, Gianni Morandi, Aurelio De Laurentiis, Gianni Letta, Vincenzo Salemme, Angela Finocchiaro ed Elda Ferri, Benigni si è alzato la prima volta e ha dato il meglio di sé: ha abbracciato e baciato Ciampi e ha stretto le mani a tutti i presenti, dal ministro per i beni culturali Rocco Buttiglione alle due guardie in alta uniforme in piedi sull'attenti alle spalle del Capo dello Stato. Ma quando il presidente dei premi Gian Luigi Rondi si è scusato per aver sbagliato a pronunciare il titolo del suo film, La tigre e la luna anziché La tigre e la neve (fatto passato inosservato all'attore), Benigni è tornato sui suoi passi e ha restituito a un attonito Ciampi il riconoscimento. Poi la "riconsegna" e di nuovo saluti, strette di mano collettive e tanti applausi. Al termine della cerimonia sono state conferite le alte onorificenze. Quando Benigni ha sentito pronunciare il suo nome ha fatto un salto sulla sedia: "Non lo sapevo" ha continuato a ripetere. Si è alzato, ha accennato un balletto, quindi un inchino e poi, giunto al cospetto di Carlo Azeglio Ciampi, si è inginocchiato davanti a lui, mentre il Capo dello Stato lo vestiva con la fascia del cavalierato e tentava di respingere divertito l'attacco finale, quando Benigni ha fatto il gesto di insignire a sua volta Ciampi. "Ora sono pronto a diventare io Presidente della Repubblica, mi farò chiamare Azeglio Benigni" ha scherzato il comico e regista al termine della cerimonia davanti ai tanti giornalisti, fotografi e cameraman che lo hanno preso d'assalto. "Questa volta mi hanno davvero colto di sorpresa" ha continuato Benigni, visibilmente emozionato, ma con tanta voglia di scherzare: "Questa è una grande festa in nome di un grande regista, ma purtroppo film come Ladri di biciclette oggi non se ne fanno più, mancano le biciclette". E ancora: "Bastano tre parole di Ciampi per riempire le casse dell'anima del Fondo Unico dello Spettacolo, perché il cinema è l'anima di una nazione". Con non poche difficoltà è poi riuscito a raggiungere la saletta in cui ad attenderlo c'era la signora Franca Ciampi. "Tesoro mio sei sempre più bella" le ha detto andandole incontro. E la moglie del Capo dello Stato: "Te lo sei baciato tutto (Ciampi, n.d.r.), guarda che ti ho visto". "Il mio amore per lui travalica ogni cosa - ha risposto Benigni -. Avevo voglia di fare tutto con lui". E se il prossimo anno Ciampi non fosse più al Quirinale, chi vorrebbe incontrare al suo posto? "La signora Franca, finalmente una donna a Capo dello Stato".