Xavier Giannoli è entusiasta: "Che felicità poter parlare di Balzac nell'epoca dei social! Quello che scrisse allora è ciò che sta accadendo oggi. E questo perché Balzac era un realista ma anche un poeta. Così abbiamo potuto fare sia una ricostruzione del passato sia uno specchio della vita contemporanea".

Con Illusions perdues, tratto dal romanzo di Honoré de Balzac, il regista francese torna in Concorso alla Mostra di Venezia. Un progetto lungamente accarezzato da Giannoli: "Xavier me ne parlava da anni - spiega il produttore Olivier Delbosc - e non voleva farne un film accademico".

Il film racconta la storia di Lucien, giovane poeta nella Francia del XIX secolo che abbandona la tipografia di famiglia nella città natia e tenta la sorte a Parigi sotto l’ala protettrice della sua mecenate. Lasciato presto a cavarsela da solo in questa meravigliosa città, il giovane scoprirà le macchinazioni in atto in un mondo che ubbidisce alla legge del profitto e della simulazione.

Per il regista non è un film sul giornalismo: "Una commedia umana su ciò che vedeva Balzac all'epoca: la nascita della stampa libera è solo un sintomo dello stato delle persone. Non si parla della grande stampa ma della liberalizzazione della stampa, il momento in cui la capacità di influenzare comincia a diventare un potere. È un libro sublime e violento, non volevo volgarità né risentimento: Balzac sposta l'argomento altrove, lo mette in musica, ne fa un grande movimento".

Credits: Roger Arpajou (CURIOSA FILMS; GAUMONT; FRANCE 3 CINEMA; GABRIEL INC. UMEDIA)
Credits: Roger Arpajou (CURIOSA FILMS; GAUMONT; FRANCE 3 CINEMA; GABRIEL INC. UMEDIA)
Credits: Roger Arpajou (CURIOSA FILMS; GAUMONT; FRANCE 3 CINEMA; GABRIEL INC. UMEDIA)
Credits: Roger Arpajou (CURIOSA FILMS; GAUMONT; FRANCE 3 CINEMA; GABRIEL INC. UMEDIA)

Produzione da quasi 20 milioni di euro, Illusions perdues mette in campo un grande cast. Benjamin Voisin è il protagonista, Lucien, e sul tema della critica ha le idee chiare: "A me piace molto sapere cosa pensano di me le persone, che sia bene o male. Non mi preoccupano i social ma la cattiveria latente dei commentatori. Balzac si allontanava per non essere sommerso dalla violenza delle parole". Sulla sua lunghezza d'onda Salomé Dewaels, che interpreta Coralie, l'attrice che diventa la compagna di vita di Lucien: "Mi interessano le reazioni delle persone. Il mio personaggio è molto sensibile e Xavier mi ha lasciato libertà".

Meno convinta Cécile de France, che interpreta la nobildonna innamorata di Lucien: "La cattiveria di cui si parla nel film può far male. Ho visto artisti perdere la fragile fiducia in se stessi dopo alcune critiche". E Vincent Lacoste, che nel film è Lousteau, amico e mentore di Lucien: "Il film parla in un modo più ampio soprattutto della nascita del capitalismo, di come la logica del profitto pervada tutte le forme della società".