Al via, dal 4 al 10 aprile 2017RENDEZ-VOUS, il FESTIVAL DEL NUOVO CINEMA FRANCESE che parte dalla Capitale per poi toccare, con focus e artisti, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, Firenze, Milano.

Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance, e in collaborazione con l’Institut français Centre Saint-Louis. Il responsabile del progetto è Dragoslav Zachariev e la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini. Il festival esclusivo dedicato ai protagonisti del cinema d’Oltralpe, si arricchisce di nuovi eventi ed ospiti, accolti, da quest’anno, nella prestigiosa cornice del Cinema Nuovo Sacher, mentre sezioni ed eventi speciali tornano alla Casa del Cinema e all’Institut français Centre Saint-Louis. Il cinema d’autore, che trova la sua ispirazione nella tradizione, ma che si rinnova, è celebrato nell’VIII edizione del festival con un focus speciale dedicato a: ARNAUD DESPLECHIN. Il regista incontrerà il pubblico romano al Cinema Nuovo Sacher, presentando i 6 titoli della rassegna “Ici et ailleurs: il cinema come romanzo” a lui dedicata che chiuderà il festival il 9 e 10 aprile.

Tra i più significativi e amati cineasti dell’ultimo ventennio francese, Desplechin ha saputo intrecciare invenzione e autobiografia, ritratti intimi e familiari, dramma e commedia, lanciando un lungo sodalizio con un’intera generazione di nuovi attori, tra cui Emmanuelle Devos e Mathieu Amalric.

Cast d’eccezione che si ripete nel suo ultimo titolo LES FANTÔMES D’ISMAËL | I FANTASMI DI ISMAEL (in sala dal 19 aprile con Europictures), con cui si è aperto il festival di Cannes 2017 e che sarà presentato dal regista al pubblico romano al fianco di Alba Rohrwacher. Ai volti di Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Louis Garrel, Mathieu Amalric e Alba Rohrwacher sono affidate le inquietudini del cineasta che firma il suo film-summa, dove i personaggi si perdono in un labirinto di storie e di emozioni per ricomporre, ciascuno a suo modo, il puzzle della vita o meglio per celebrare il senso di una vitalissima elegia del presente, secondo Desplechin.