“L'Oscar? Non è un mio problema, ma vincere dei premi è un grande piacere e aiuta la realizzazione del film successivo”. Così Michael Haneke, trionfatore della 25esima edizione degli EFA European Film Awards con il poker di Amour: film, regia e i due attori, Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva. Candidato dall'Austria nella corsa all'Academy Award per il miglior film straniero, Amour ha battuto a Malta la concorrenza de Il sospetto di Thomas Vinterberg, premiato per la sceneggiatura, Shame di Steve McQueen (riconoscimenti EFA 2012 per fotografia e montaggio), La talpa di Tomas Alfredson (EFA per la colonna sonora e la scenografia) e Cesare deve morire dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, che non ha concretizzato nessuna delle tre nomination (film, regia e montaggio).
Tornando ad Amour, Haneke assicura che contrariamente a Funny Games non dirigerà il remake americano: “Ha troppo a che fare con questi due grandi attori, Trintignant e la Riva, non ci penso proprio”. Decisamente contrario al doppiaggio: “Purtroppo ci sono Paesi che non vogliono i sottotitoli, ma è una vera sfortuna: odio il doppiaggio”, il regista austriaco rivela: “In questo momento sto pensando molto all'opera, ma questo non vuol dire che ne farò il mio prossimo film: non si vende la pelle dell'orso prima di averlo ucciso”. Né si parla inglese sul palco degli EFA: “Parlo in tedesco perché penso sia importante mantenere la propria identità”, ha detto Haneke ricevendo il primo dei due riconoscimenti, quello per la regia.
Splendidamente condotta con ironia (”A very provocative chocolate bar? Mars von Trier…”) dall'attrice e showgirl tedesca Anke Engelke, la cerimonia di premiazione degli EFA a La Valletta è ritornata più volte sulla crisi economica, soprattutto con il presidente della European Film Academy Wim Wenders: “Il nostro cinema rappresenta l'utopia contro il pessimismo della politica europea, ed è proprio dalla diversità culturale, di cui il cinema è garante, che può venire la salvezza per l'Europa”.
Nonostante i Taviani non siano saliti sul palco, la 25esima edizione degli Oscar Europei parla anche italiano con Bernardo Bertolucci, cui è andato lo European Film Academy Achievement Award: “25 anni fa a Berlino alla prima edizione degli EFA avevo vicino a me Ingmar Bergman, incredibile! Lunga vita al cinema europeo, e lunga vita alla Venere di Malta!”. Per Bertolucci un'interminabile standing ovation e la laudatio a due voci di Marisa Paredes e Wim Wenders, che chiama Bernardo “padre, fratello e compañero”, definendolo “un maestro che sarebbe leggenda se non fosse qui stasera in carne e ossa: dunque, a very true master, il regista indipendente europeo per eccellenza”.
E non finisce qui, perché anche Dame Helen Mirren, premiata e applaudita a scena aperta per lo European Achievement in World Cinema 2012, parla tricolore: “A 16 anni facevo la cameriera a Brighton, un pomeriggio di pioggia andai in una sala dove proiettavano L'avventura di Michelangelo Antonioni: fu una rivelazione, capii che cosa può essere un film, al di fuori di Hollywood. Un momento seminale: L'avventura per me è il prototipo del film europeo. E lo stesso vale per attrici quali Claudia Cardinale, Monica Vitti e quella che per me è la più grande di tutte: Anna Magnani”.