“Fin da quando ero piccolo andavo nell'isola di Salina, la sento materna”, così Francesco Henderson Pepe alla presentazione del suo film d'esordio dal titolo Amaro amore, che racconta la storia di due ragazzi francesi sbarcati a Salina, terra dove per alcuni anni aveva vissuto la loro madre.
Nell'isola André (Malik Zidì) e Camille (Aylin Prandi) incontreranno Santino (Francesco Casisa) un ragazzo brusco e solitario, che attraverso il confronto con i due coetanei scoprirà un lato di sé fino a quel momento ignoto.
“Scrissi la sceneggiatura di questo film sette anni fa”, dice Francesco Henderson Pepe che ha scritto il soggetto e la sceneggiatura insieme a Debora Alessi e Ilaria Iovine “per avere anche un punto di vista femminile sulla storia” e poi aggiunge: “è stato un lungo travaglio, ho voluto raccontare un amore che si svolge in un luogo magico, dove tutto è lontano da questa società mediocre e falsa, volevo fare un film puro, sui sentimenti”.
Girato interamente sull'isola di Salina: “uno dei principali personaggi del film” che il regista ha cercato di fotografare facendo emergere soprattutto “l'energia di un'isola che fa parte di un arcipelago di isole vulcaniche”, il film racconta un amore platonico, ma anche un amore omosessuale per descrivere il quale si è documentato attraverso il parere di psicologi e studiando approfonditamente i dialoghi “per evitare qualsiasi forma di superficialità”.
E sulla parola “Amaro” del titolo spiega: “Amaro è l'amore che prova il personaggio di Camille, perchè è un ricordo”.
Prodotto da Anna e Sauro Falchi il film è stato realizzato anche grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e uscirà nelle nostre sale il 23 maggio in 20 copie. Nel cast anche Lavinia Longhi, Piero Nicosia e l'attrice spagnola Angela Molina, che il regista ha deciso di non doppiare lasciandole il suo accento naturale perchè: “lei è una forestiera, una donna sicula d'adozione”. “Ho avuto l'opportunità di lavorare al fianco di Angela Molina, una grandissima attrice”, dice Piero Nicosia che interpreta “un siciliano di scoglio, non di mare aperto”, e Pepe, che ha in progetto altri due film, conclude: “Ho lasciato un finale aperto al film per far riflettere lo spettatore e dare speranza”.