Il cinema, la televisione, il teatro, la grande passione per la cucina, e ancora i tornei di tennis nella villa di Torvaianica, gli amici, i figli. Un ritratto a tutto tondo di Ugo Tognazzi a 14 anni dalla sua scomparsa. E' Ugo nessuno e centomila, documentario curato da Massimo Ferrari e Katia Ippaso e prodotto da Sky Cinema e Cinecittà, in onda il 5 ottobre su Sky Cinema Classics. Cinquantadue minuti in cui si alternano memorabili scene dei suoi film, da I mostri di Dino Risi a La terrazza di Ettore Scola, a immagini e fotografie tratte dal suo album di famiglia, stralci di video girati a casa e con gli amici, e interviste con chi ha lavorato con lui, come Raimondo Vianello, Carlo Lizzani, Mario Monicelli e Michel Piccoli, suo compagno di set ne L'abbuffata di Marco Ferreri, che lo ricorda per la sua "tenerezza, timidezza, delicatezza di uomo, che era anche un grande gigione". Ugo Tognazzi è stato anche "un padre indubbiamente ingombrante, ma di certo affettuoso", come testimoniano i figli Ricky e Gianmarco, intervenuti alla presentazione del documentario. E sono proprio i figli a ripercorrere i tratti più intimi di Ugo Tognazzi: tra questi, la delusione per il sogno irrealizzato di recitare con Fellini nel progetto mai compiuto Il viaggio di Mastorna, la grande amicizia con Vittorio Gassman e l'emozione provata lavorando con Bernardo Bertolucci ne La tragedia di un uomo ridicolo, che gli valse la Palma d'Oro a Cannes come miglior attore nel 1981. "Un giorno mio padre venne da me e mi disse: 'Ti dico un segreto, non lo devi dire a nessuno perché ancora non è certo - racconta Ricky - forse faccio un film con Bertolucci'. Era emozionato e spaventato come un attore alle prime armi". Al documentario, in replica fino al 27 ottobre, giorno della sua morte, seguirà un ciclo di film interpretati dall'attore, dal titolo Tognazzite, in programma ogni martedì in prima e seconda serata su SkyCinema Classics.