“Questo è un anno importante perché tanti ragazzi torneranno in sala senza mascherina”. Così i direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli alla presentazione del programma della ventesima edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai più giovani.

Tanti gli eventi speciali e le star attese dal 13 al 23 ottobre all’Auditorium, ma anche in vari altri luoghi di Roma come Conciliazione, Casa Alice, il cinema Giulio Cesare, Campo de' Fiori, il Pigneto e l'Eur perché "Alice questa volta va in città per portare più pubblico verso la sala".

Tra tutti, il più atteso è senza dubbio il “gladiatore” Russell Crowe, che porterà a Roma l’anteprima mondiale di Poker Face e parteciperà a una masterclass, che sarà proiettata anche a Campo De’ Fiori grazie a Urban Vision. Ma anche tre star della musica italiana come Mahmood, Emma Marrone e Casadilego (vincitrice della quattordicesima stagione di X Factor), nonché l’attore rivelazione Paul Mescal per il film Aftersun.

Dodici le opere in concorso e tre i film fuori concorso. Otto invece i film di Panorama Italia e quattro le proiezioni speciali. Ventotto i cortometraggi selezionati con Premiere Film. Questi i numeri per una manifestazione che quest’anno sarà “più raccolta e ristretta”, ma che ha già registrato la prenotazione di 13,340 ragazzi.

Si parte con Marcel The Shell With Shoes On di Dean Fleischer- Camp, live action che ha conquistato pubblico e critica Usa con Thomas Mann, Rosa Salazar, Lesley Stahl e Isabella Rossellini, vero e proprio caso animazione stop motion con un Piccolo Principe 4.0.

“In concorso tanti film legati l’uno all’altro. Molti sul rapporto tra padri e figli, un’attenzione particolare al tema della pubertà, ai riti di passaggio e all’identità sessuale, nonché alla complessità dei legami familiari”, precisano i due direttori di Alice. Si va da Armageddon Time di James Gray al puzzle familiare Signs of Love di Clarence Fuller, da I Love My Dad di James Morosini a Summer Scars di Simon Rieth. E poi ancora: La Maternal di Pilar Palomero, storia di maternità e di isolamento; Close, opera seconda del belga Lukas Dhont; l’opera prima Before I Change My Mind di Trevor Anderson con un protagonista queer interpretato da Vaughan Murrae; Les Pires, opera prima di Lise Akoka e Romane Guéret premiata nella sezione Un Certain Regard a Cannes; Hawa della franco-senegalese Maïmouna Doucouré su una ragazza determinata che decide di farsi adottare da Obama e Cet été-là di Éric Lartigau, tratto da una graphic novel, con Chiara Mastroianni e Gael Garcia Bernal. Unico film italiano in concorso: Il cerchio di Sophie Chiarello, un doc che parla dei bambini ma anche di noi adulti.

I titoli di Panorama Italia in concorso sono:  l’horror di Paolo Strippoli Piove; le opere prime Le ragazze non piangono di Andrea Zuliani e L’uomo sulla strada di Gianluca Mangiasciutti con Aurora Giovinazzo e Lorenzo Richelmy; Primadonna di Marta Savina su Franca Viola; l’esordio alla regia di Nicola Prosatore dal titolo Piano Piano; la storia carceraria I nostri ieri di Andrea Papini; Il ritorno di Stefano Chiantini con Emma Marrone nei panni di una madre che torna da suo figlio dopo aver scontato tanti anni di prigione. Infine My Soul Summer di Fabio Mollo con Casadilego, per la prima volta al cinema, e Tommaso Ragno.

Completano il programma del Panorama Italia un ciclo di proiezioni speciali: Mahmood di Giorgio Testi, che esplora il mondo di Alessandro prima che diventasse Mahmood; Moderat: The Last Days di Elisa Mishto che segue la band nei giorni successivi al suo scioglimento; il fantasy I viaggiatori di Ludovico Di Martino; il musical dalle atmosfere dickensiane The Land of Dreams di Nicola Abbatangelo e infine l’avventura pedagogica Cosa Verrà di Francesco Crispino.

Fuori concorso: la fulminante opera prima Aftersun di Charlotte Wells su un padre e una figlia interpretato dalla star di Normal People Paul Mescal; A House Made of Splinters doc del danese Simon Lereng Wilmont, sul conflitto ucraino visto dagli occhi dei ragazzi; Piggy di Carlota Pereda, un horror sul mondo degli adolescenti e Backlash: Misogyny in the Digital Age di Léa Clermont-Dion e Guylaine Maroist (in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne), sulla misoginia dilagante. Unica serie presente è Corpo Libero basata sull’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini edito da Mondadori.

Ci sarà poi un omaggio a Damiano Damiani nel centenario della nascita con la proiezione in anteprima del restauro in 4K de L’isola di Arturo. Tra i premi, oltre al Premio Raffaella Fioretta 2022 nella sezione Panorama Italia assegnato dalla giuria composta da Riccardo Milani, Massimiliano Bruno, Tosca, Milena Mancini e Giampaolo Morelli, anche la prima edizione del Premio Corbucci in memoria della straordinaria carriera dei fratelli Sergio e Bruno, la cui giuria sarà presieduta da Gabriele Mainetti.

Tanti family e red carpet animati con anche qualche nota musicale. Tra i titoli: Heart of Oak di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux; Il ragazzo e la tigre di Brando Quilici; il film di Will Specke Josh Gordon Il talento di Mr. Crocodile e il nuovo film di Michel Ocelot The Black Pharaoh, The Savage and The Princess.

Infine torna “Sintonie”, la linea di ricerca nata dal dialogo con Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, con la volontà di approfondire e amplificare tra i giovani i temi che più li riguardano.