Torino 36, vince un attore, ma non è Valerio Mastandrea, bensì Paul Dano.

Già transitato da Sundance, Cannes (Semaine de la Critique) e Toronto, l’esordio alla regia di Dano Wildlife, tratto dal romanzo omonimo di Richard Ford (in Italia Incendi), interpretato da Carey Mulligan e Jake Gyllenhaal, è il miglior film del Concorso principale.

A laureare il dramma, un triangolo nel Montana anni ’60 osservato da un figlio tra fiamme reali e combustioni sentimentali, la giuria presieduta dal regista cinese Jia Zhang-ke e composta dalla produttrice italiana Marta Donzelli, dal regista portoghese Miguel Gomes, il collega austriaco Andreas Prochaska e il britannico Col Needham, fondatore del motore di ricerca IMDb.

A bacheca asciutta l’opera prima di un altro interprete passato dietro la macchina da presa, il nostro Mastandrea, che correva con Ride, l’eterodossa, screanzata elaborazione del lutto di una vedova di morte bianca, incarnata da Chiara Martegiani, già nelle nostre sale. Ancora da definire, viceversa, la distribuzione di Wildlife, targato Sony.

In palmares anche il tedesco Atlas di David Nawarath, cui va il premio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e il miglior attore ex-aequo Rainer, l’altro 50% attoriale maschile spetta a Jakob Cedergren dal danese The Guilty di Gustav Möller (Danimarca), laureato per la sceneggiatura a quattro mani con Emil Nygaard Albertsen, la menzione speciale della giuria segnale Bad Poems, frammenti di una separazione amorosa dell’ungherese Gábor Reisz, mentre tra le donne la spunta la Grace Passo del brasiliano Temporada.

Edizione 2019 dal 22 al 30 novembre, il 36° TFF va in archivio con un risparmio del 2% sul 2017, che – dice il presidente del Museo del Cinema Sergio Toffetti - verrà impiegato per prendere all’asta il vestito di Sophia Loren in Una giornata particolare, e, per bocca della direttrice Emanuela Martini, in sella anche l’anno prossimo, “con sale piene”.