L'attore Arthur Hiller, indimenticabile interprete cinematografico, televisivo e teatrale, è morto all'età di 84 anni nella sua casa di Pacific Palisades, in California. La notizia della scomparsa, provocata da complicazioni del morbo di Alzheimer, è stata annunciata dalla famiglia. Iniziò la carriera nell'immediato dopoguerra a Broadway, recitando nelle più importanti commedie degli anni '50 e '60, conquistando un Tony Award per la sua recitazione nel dramma Chi ha paura di Virginia Woolf?. Ha interpretato oltre cento film, tra cinema e televisione. Sul piccolo schermo è stato il protagonista di popolari telefilm quali La casa nella prateria, Missione impossibile, La signora in giallo, Il tenente Colombo, Il fuggitivo e Gli intoccabili. Sul grande schermo ha invece lavorato con i più grandi registi. In particolare ha conquistato grande fama per i ruoli interpretati nelle pellicole Andromeda (1971), Quell'ultimo ponte (1977) del regista Richard Attenborough e Il campione (1979) di Franco Zeffirelli. Nato in Canada, nel 1946 si trasferì a Londra, e lì iniziò a lavorare per la radio della BBC. Dopo cinque mesi fu ingaggiato in televisione e in teatro. Nel 1948 arrivò a Broadway, dove fu l'interprete di tanti drammi di grande successo. Fu il drammaturgo Edward Albee a proporre a Hill di recitare in Chi ha paura di Virginia Woolf?. Nel 1967 recitò sul palcoscenico con Ingrid Bergman in una commedia di Eugene ÒNeil, ma già nella seconda metà degli anni Cinquanta aveva iniziato a lavorare in televisione in serie come Alfred Hitchcock presenta, Ben Casey e Marcus Welby. La sua vasta filmografia comprende titoli come La lunga ombra gialla, Corri coniglio, Duemila anni nel futuro, Una piccola storia d'amore, Diabolico imbroglio, Making Love e L'amico silenzioso girato nel 1984 e che è stato uno dei suoi ultimi grandi ruoli al cinema.