Una sala gremita accoglie Ettore Scola per la sua lezione a Per il cinema italiano. Il regista originario della provincia di Avellino, autore di numerosi capolavori come C'eravamo tanto amati, Una giornata particolare, La famiglia, è intervenuto a Bari in occasione della retrospettiva di 20 film (in programma anche a Roma, presso la Casa del Cinema, dal 22 al 26 gennaio) a lui dedicata, e il Premio Repubblica per l'eccellenza artistica, che gli verrà consegnato questa sera da Paolo D'Agostini (La Repubblica) alla presenza del governatore della Puglia, Nichi Vendola. 
Scola ha tenuto una lezione di cinema, accompagnato da Felice Laudadio, moderatore dell'incontro nonché direttore artistico del Festival, ripercorrendo la storia, i ricordi legati ai suoi film più famosi, soffermandosi a raccontare scelte di regia ed aneddoti legati ai "suoi" attori. Cita soprattutto gli amici "Marcello, Vittorio e Federico", ovvero Mastroianni, Gassman e Fellini. Proprio di quest'ultimo, a quale il regista era molto legato, sembra voler parlar poco: "Tutti dicono sempre: "Io e Federico… Io e Federico". Beh, io questo non lo dirò mai".
È schivo, Scola, non desideroso di condividere i propri ricordi, ma alla fine si sbottona e racconta un episodio di C'eravamo tanto amati, la scena omaggio a La dolce vita (quella della Fontana di Trevi). Per girare riuscì a convincere sia Mastroianni che Fellini, il quale, dopo averci pensato su a lungo, gli disse: "Sì, ma non mi devi riprendere di spalle, perché dietro mi mancano i capelli". Durante le riprese, poi, coinvolse un figurante in uno scherzo sempre al regista romagnolo. Questi si recò da Fellini e gli disse: "Posso stringere la mano al grande Rossellini?". Scola racconta che Fellini scoppiò immediatamente in una fragorosa risata: "Una scena, una serata - conclude il regista - tra le più belle di questo lavoro, che a volte è noioso e faticoso".
Si parla, inoltre, delle sue collaborazioni con importanti personalità del cinema italiano, che lo hanno accompagnato in quasi tutti i suoi progetti, come il musicista Armando Trovajoli, assente per motivi di salute, la costumista Gabriella Pescucci e lo scenografo Luciano Ricceri. Riguardo a Trovajoli, Scola rivela un episodio di Una giornata particolare, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Il Maestro aveva già composto le musiche per il film, ma Scola si mostrò abbastanza scettico, nel fare la prova montaggio. Era dell'idea che la radio d'epoca fascista, con le sue adunate e marce, si adattasse meglio a fare da cornice alla storia dei due "emarginati". Trovajoli gli disse senza esitazione che aveva ragione, proponendogli di abolire totalmente il suo tema. Rimase solo una piccola composizione al pianoforte, eseguita personalmente dal Maestro, nei titoli di coda, che riassume la natura del film, come afferma il regista: una fusione tra una marcia della gioventù tedesca, hitleriana, e una rumba, la rumba ballata dalla Loren e da Mastroianni.
Un'interessante e ricca lezione di cinema, dunque, quella di Scola, turbata da un fuori programma polemico da parte di un aspirante regista presente tra il pubblico. Una contestazione che è servita però ad animare la sala in una sentita difesa del cinema italiano, con interventi di Michele Placido, Felice Laudadio e dello stesso Scola.