La seconda giornata del Lamezia Film Fest ha visto protagonisti Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis. Lui, l’ideatore e protagonista della serie già cult Romolo + Giuly e autore di diversi cortometraggi, la seconda sua stretta collaboratrice da anni, coregista dei suoi lavori.

Beatrice Arnera e Alessandro D'Ambrosi in Romolo + Giuly

Gli autori/attori hanno incontrato il pubblico del festival, presentando due loro corti che negli ultimi anni hanno girato tutta Italia e hanno riscosso molto successo: Nostos (2011) e Buffet (2016), il primo “un racconto umano e molto intimo di superamento delle difficoltà” – ha commentato D’Ambrosi – mentre il secondo è di stampo “più sociale, politico”.

“Ci conosciamo da 15 anni” – ha esordito De Santis – “il nostro primo incontro è stato ad un laboratorio di recitazione. La grande conoscenza l’uno dell’altra è uno dei segreti per lavorare bene insieme, ma il fattore più importante è la preparazione: sul set abbiamo dei paletti, orari precisi, inquadrature dettagliate ed è molto più facile essere creativi se hai dei paletti. Sul set, ci troviamo sempre d’accordo”.

A confermare la sintonia è stato lo stesso D’Ambrosi: “C'è una consonanza di gusti tra me e Santa. Uno anticipa le scelte dell'altro e risultiamo complementari”. I due collaborano alla regia, ma anche alla sceneggiatura, che ritengono l’aspetto più importante dell’arte cinematografica. “Nasce tutto da lì”, ha sottolineato D’Ambrosi, e Santa De Santis ha aggiunto: “Per mantenere l'attenzione del pubblico devi lavorare in modo matematico. Il problema in Italia oggi è la scrittura”.

Un problema che quest’anno non si è rintracciato nella serie Fox di D’Ambrosi, apprezzata unanimemente. “In Romolo + Giuly abbiamo avuto la possibilità di una scrittura molto libera e abbiamo avuto il coraggio di sperimentare. È una serie che si basa sulla diversità e sul superamento di questa”, ha affermato l’autore.

Il prodotto televisivo sullo scontro culturale tra Roma Nord e Roma Sud ha poi monopolizzato l’incontro e si è giunti inevitabilmente ad una riflessione sull’attualità italiana, di cui la serie si fa specchio satirico. “In un'epoca in cui non è più possibile riconoscersi in degli ideali, è molto più facile trovare una definizione di sé attraverso lo scontro”, ha aggiunto D’Ambrosi, che poi ha concluso sarcasticamente: “Oggi nel nostro paese la realtà supera la fantasia e, dato l’andazzo, Salvini diventerà co-sceneggiatore della prossima stagione”. Una stagione, la seconda, che tutti attendono. “Ci stiamo lavorando, i presupposti affinché venga realizzata ci sono tutti”. I fan della serie possono stare tranquilli.