Woodstock - Tre giorni di pace, amore e musica

Woodstock

USA 1970
Documento filmato del leggendario concerto che il 21 agosto 1969 vide 400.000 persone venute da tutta l' America, riunite per tre giorni a Bethel, nello stato di New York, per celebrare la musica, l'uso delle droghe e il libero amore. Il film descrive le varie fasi della manifestazione, alternando allo sfilare dei cantanti scene di vita del campo, interviste ai partecipanti al raduno e agli abitanti di Bethel. Si vedono oltre ai musicisti più famosi del tempo elencati tra gli interpreti, il gruppo degli 'Who', degli Jefferson irplane e Michael Lang, produttore esecutivo della manifestazione. Fece un discorso anche il guru Swami Satchidananda.
SCHEDA FILM

Regia: Michael Wadleigh

Attori: Joan Baez - Se stessa, Richie Havens - Se stesso, The Who - Se stessi, Sha-Na-Na - Se stessi, Joe Cocker - Se stesso, Arlo Guthrie - Se stesso, David Crosby - Se stesso, Stephen Stills - Se stesso, Graham Nash - Se stesso, John Sebastian - Se stesso, Carlos Santana - Se stesso, Jimi Hendrix - Se stesso, Sly and the Family Stone - Se stessi, Jefferson Airplane - Se stessi, Janis Joplin - Se stessa, Lawrence Ferlinghetti - Se stessi

Fotografia: David Myers, Michael Wadleigh, Al Wetheimer, Richard Pearce, Don Lenzer

Montaggio: Jere Huggins, Thelma Schoonmaker, Martin Scorsese, Michael Wadleigh, Stanley Warnow, Yeu-Bun Yee

Aiuto regia: Thelma Schoonmaker, Martin Scorsese

Altri titoli:

Woodstock - Three Days Of Peace & Music - The Dire

Durata: 206

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO MUSICALE

Specifiche tecniche: CINESCOPE, 16 MM E 35 MM (1:2.35) GONFIATO A 70 MM (1:2.20) - TECHNICOLOR

Produzione: MICHAEL WADLEIGH, BOB MAURICE PER WADLEIGH-MAURICE LTD.

Distribuzione: W.B. SEVEN ARTS - L'UNITA' VIDEO - DVD: WARNER BROS. HOME VIDEO (2009)

NOTE
- OSCAR 1970 COME MIGLIOR DOCUMENTARIO.

- NEL 1994, PER IL 25° ANNIVERSARIO, E' STATA PRESENTATA UNA NUOVA VERSIONE CON IL SONORO DIGITALE DAL TITOLO ' WOODSTOCK - THREE DAYS OF PEACE & MUSIC - THE DIRECTOR'S CUT', DELLA DURATA DI 228'.
CRITICA
"Un documentario realizzato con abile lavoro di montaggio, ma senza particolare fantasia o varietà di effetti e di messinscena. L'imponente fenomeno di massa non viene analizzato da nessuno dei possibili punti di vista - sociologico, psicologico, politico - che avrebbero meglio giustificato l'attenzione riservatagli. Ci si è limitati, invece, agli elementi puramente spettacolari, tra i quali spiccano qualche bella canzone e l'eccellente virtuosismo di alcuni esecutori dei brani musicali". ('Segnalazioni cinematografiche'. vol. 69, 1970)