WESTERN...ALLA RICERCA DELLA DONNA IDEALE

WESTERN

FRANCIA 1997
Sulle strade nell'ovest della Bretagna, Paco, di origine franco-spagnola, offre un passaggio a Nino, uno strano tipo che poi gli ruba la macchina e gli fa perdere il lavoro. Paco a sua volta sale sulla macchina di una ragazza, con la quale inizia una relazione che però si rivela difficile. I due fanno allora un patto: si rivedranno tra tre settimane per decidere se hanno voglia di stare ancora insieme. Paco ritrova Nino, pieno di rabbia lo manda all'ospedale, poi dispiaciuto lo va a trovare, senza sapere più che cosa fare nei giorni successivi. Nino allora lo convince a seguirlo ma senza una meta precisa. Si mettono in movimento a piedi, si fermano in varie locande. Paco fa conquiste femminili una dopo l'altra. Nino, dopo vari tentativi, finisce con una donna psicologicamente instabile. Vanno ancora avanti e Paco fa conoscenza con Nathalie, una ragazza madre con numerosissima prole. Paco presenta Nathalie a Nino, e a lui la ragazza rivela di aver avuto il primo figlio a 14 anni e poi di aver deciso di fare un figlio all'anno con uomini occasionali ma di essere disposta a convivere a lungo con lui. Intanto sono passate le tre settimane, la ragazza dell'inizio ha un nuovo fidanzato. Paco viene scaricato, si ritrova solo e torna da Nino e Nathalie, che lo accolgono intorno alla numerosa e rumorosa tavola piena di bambini.
SCHEDA FILM

Regia: Manuel Poirier

Attori: Sergi López - Paco, Sacha Bourdo - Nino, Élisabeth Vitali - Marinette, Marie Matheron - La Baby-Sitter, Basile Sieouka - Baptiste, Olivier Guehenneux - Antoine, Vanina Delannoy - La Donna Isterica, Melanie Leray - Guenaelle, Hélène Foubert - Amica Di Battista, Gerard Privat - Padre Di Antonio, Catherine Riaux - Amica Di Guenaelle, Jean-Jacques Vanier, Jean-Louis Dupont, Gaudefroy-Demonbyns, Karine Hascoet, Bernard Mazzinghi

Soggetto: Manuel Poirier

Sceneggiatura: Manuel Poirier, Jean-François Goyet

Fotografia: Nara Keo Kosal

Musiche: Bernardo Sandoval

Montaggio: Yann Dedet

Durata: 122

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Tratto da: UN'IDEA ORIGINALE DI MANUEL POIRIER

Produzione: MAURICE BERNART, MICHEL SAINT JEAN.

Distribuzione: ACADEMY PICTURES

NOTE
REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1997
GRAN PREMIO DELLA GIURIA FESTIVAL DI CANNES 1997
CRITICA
"Si chiama western ma non ci sono indiani, cowboy o praterie. È girato in cinemascope, ma a riempire lo schermo c'è solo il paesaggio un po' piatto, fra mare e campagna, di un angolo della Bretagna. E' anche un 'road movie', ma i suoi protagonisti girano quasi sempre a piedi (e in una scena perfino sulle mani), coprendo una distanza di 15 chilometri al massimo. (…) Pomer esagera con la musica e maschera con sapienti ellissi i vuoti narrativi. Ma se la carburazione un po' lenta non vi dà fastidio, vedrete prender forma un dilemma sempre attuale: 'sistemarsi' o restare liberi? Mettere radici o restare ai margini? Alla fine, come sempre, saranno le donne a scegliere. Ma forse la morale del film sta nei titoli di coda. Ogni membro della troupe ha infatti, accanto al proprio nome, le bandiere del suo paese d'origine e di quelli del genitori. Ci credereste? Spesso sono due, e anche tre bandiere diverse." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 14 ottobre 1997)

"Paco che piace alle donne, Nino a cui piacerebbe piacere a una donna: sono personaggi di una sorta di Rohmer 'on the road' che non sviluppa però fino in fondo nè le potenzialità drammatiche dello spazio né l'umorismo di situazione. Restano invece i due caratteri, plasmati dalla cosiddetta 'naturalezza' degli attori: Sergi Lopez (Paco) e Sacha Bourdo, bravi e strampalati, valgono il biglietto. A Cannes ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria e molti fischi dalla stampa straniera. Forse hanno esagerato un po' tutti." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 16 ottobre 1997)

"Poirier porta a spasso per la provincia i suoi due vagabondi divertendosi a filosofeggiare, a parlare d'amore e di donne, di sogni e di come si deve vivere. Conduce il suo gioco con grazia e con simpatia, divertendosi - divertendoci con le piccole avventure di un'umanità poco eroica ma vera, con la gentilezza di un humour sornione e affettuoso, con attori che vanno allegramente a ruota libera (una scioltezza che si perde un po' nella versione doppiata). E ci offre alcune battute geniali. Come quella (di Nino): 'Meglio essere un fumatore in campagna che un non fumatore a Parigi'. Questa è autentica saggezza popolare." (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 21 ottobre 1997)