Vite vendute

LE SALAIRE DE LA PEUR

FRANCIA 1952
In una zona desertica del Guatemala, terra infuocata, di violente passioni, un incendio divora il più ricco pozzo di petrolio della Southern Oil Company. O'Brien, direttore della compagnia, decide d'ingaggiare alcuni disperati che dovranno recarsi sul luogo con due camion carichi della nitroglicerina necessaria a far saltare il pozzo incendiato. Fra quelli che s'offrono, per tale ben retribuita, ma pericolosa missione, c'è un giovane che, essendo stato scartato perché inadatto, s'impicca. Vengono scelti: un còrso, Mario; un muratore toscano, suo amico, di nome Luigi; un avventuriero parigino, Jean; un tedesco, Wilder. Jean parte insieme a Mario; mentre Luigi s'unisce a Wilder. Ad un certo punto, l'esplosivo, prendendo fuoco, fa saltare in aria il camion di Luigi e Wilder. Jean e Mario devono attraversare ad ogni costo il tratto pericoloso, dove la conduttura del petrolio è stata interrotta. L'eccitazione, determinata dalla situazione critica, dal pericolo incombente, provoca uno scontro tra Mario e Jean: quest'ultimo resta ferito e muore. Soltanto Mario riesce a condurre a termine l'impresa; ma la vittoria gli dà alla testa e sulla via del ritorno esce di strada con l'auto e precipita in un burrone.
SCHEDA FILM

Regia: Henri-Georges Clouzot

Attori: Yves Montand - Mario, Charles Vanel - M. Jo, Folco Lulli - Luigi, Peter van Eyck - Bimba, Véra Clouzot - Linda, William Tubbs - Bill O'Brien, Darío Moreno - Hernandez, Jo Dest - Smerloff, Antonio Centa - Il capitano del campo

Soggetto: Georges Arnaud - romanzo

Sceneggiatura: Henri-Georges Clouzot, Jérôme Géronimi

Fotografia: Armand Thirard

Musiche: Georges Auric

Montaggio: Madeleine Gug, Henri Rust, Etiennette Muse

Scenografia: René Renoux

Arredamento: René Renoux

Altri titoli:

Il salario della paura

The Wages of Fear

Durata: 131

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: romanzo omonimo di Georges Arnaud

Produzione: CICC, FILMSONOR, VERA FILMS, FONO ROMA

Distribuzione: FONO

NOTE
- ORSO D'ORO AL FESTIVAL DI BERLINO 1953.
CRITICA
"Il lavoro, diretto ottimamente, presenta in molte scene momenti d'intensa drammaticità, ottenuta con mezzi assai semplici. Efficace la caratterizzazione dei personaggi, bella la fotografia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 33, 1953)