Un'estate da giganti

Les Géants

3/5
Tre piccoli senza tetto né legge per Bouli Lanners: un romanzo di formazione tenero e selvaggio, dal cuore indie

Leggi la recensione

BELGIO 2011
È estate, Zak e Seth si ritrovano soli e senza soldi nella loro casa di campagna. Sembra prospettarsi un'altra noiosa vacanza, fino all'incontro con Danny, un altro adolescente della zona con cui i due fratelli fanno amicizia e col quale iniziano la grande e pericolosa avventura della loro vita.
SCHEDA FILM

Regia: Bouli Lanners

Attori: Zacharie Chasseriaud - Zak, Martin Nissen - Seth, Paul Bartel - Dany, Karim Leklou - Angel, Didier Toupy - Boeuf, Gwen Berrou - Martha, Marthe Keller - Rosa

Sceneggiatura: Bouli Lanners, Elise Ancion

Fotografia: Jean-Paul de Zaeytijd

Musiche: The Bony King of Nowhere

Montaggio: Ewin Ryckaert

Scenografia: Paul Rouschop

Costumi: Elise Ancion

Altri titoli:

The Giants

Durata: 84

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: SCOPE, 35 MM

Produzione: VERSUS PRODUCTION, HAUT ET COURT, SAMSA FILMS, ARTE FRANCE CINEMA, RTBF

Distribuzione: MINERVA PICTURES, CON LA COLLABORAZIONE DI ATALANTE FILM (2012)

Data uscita: 2012-10-31

TRAILER
NOTE
- SELEZIONATO ALLA 42. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2011).
CRITICA
"Un terzo di fiaba, un terzo di on the road, un terzo di pura follia belga, la follia che nutre il cinema e i fumetti del «plat pays», 'Un'estate da giganti' è la terza regia di Bouli Lanners, barbuto attore e fantasista ('Louise Michel', 'Mammuth', 'Kill Me Please'). I boschi tenebrosi, i vasti campi di mais, il grande fiume su cui si perdono i protagonisti, evocano inevitabilmente 'Huckleberry Finn'. (...) Le foreste del Nordeuropa non sono mai state così belle; l'adolescenza, il suo gusto per i sapori forti, il suo miscuglio di eroismo e beata idiozia, raramente osservati con più amore e esattezza." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 31 Ottobre 2012)

"Non ci sono che i belgi per creare uno scenario di paura sullo schermo senza per questo entrare nel genere horror, anzi planando semplicemente su scenari quotidiani. Specialmente con ragazzini quattordicenni come protagonisti (e del resto le cronache talvolta ci ripropongono proprio storie di questo tipo). (...) l'impianto del racconto è come quello della fiaba, si procede con perdite successive, con la presenza di orchi e streghe (e qualche fata), ma il senso dell'amicizia e dell'avventura è più forte, i corsi d'acqua misteriosi e attraenti, con qualche colpo di scena. 'La morte corre sul fiume', il celebre film di Charles Laughton non è solo una citazione, compare e riappare tra scena e scena (e lo stesso regista, di una certa imponente corporatura, è soprattutto attore, da 'Toto le héros' a vari 'Asterix'). Il regista che ha vissuto a lungo su una péniche, un battello sul fiume, conosce bene il ruolo che ha il corso d'acqua: «i fiumi ci trascinano verso l'avventura. Ci confortano, ci fanno da madre. Permette agli eroi di fuggire da un mondo adulto non particolarmente attraente». Insomma l'ironia e il coraggio espressi da Mark Twain con le avventure di Tom Sawyer, o meglio di Huckelberry Finn che i ragazzini belgi dell'età del regista leggevano a puntate illustrate su 'Samedi jeunesse'. Accompagna i tre ragazzi nel loro viaggio di formazione la musica del gruppo belga «The Bony King of Nowhere» che con il cantante e compositore Dimitri Van Parys hanno composto e registrato durante le riprese." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 31 Ottobre 2012)

"Bislacca e sua modo tenera commedia belga, un viaggio nell'adolescenza, tra adulti indegni. (...) Una fragorosa colonna sonora accompagna il linguaggio colorito. I tre protagonisti sono molto bravi, ma i loro personaggi, pur con l'attenuante della verdissima età, esageratamente citrulli." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 31 Ottobre 2012)