Tre giorni dopo

3/5
Tre amici, una macchina e un cadavere: al Pigneto una piacevole black-comedy. Regia di Daniele Grassetti

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ITALIA 2012
Tre venticinquenni di borgata, Matteo, Sandro e Nicola si trovano coinvolti in vicende di malavita che si svolgono nel quartiere romano del Pigneto. Sandro, accanito giocatore d'azzardo, perde tre affitti contro il dott. Carlo, boss locale; per recuperare coinvolge Marco in una partita di biliardo in cui la posta in gioco è la macchina di sua madre. Persa anche quella le faccende si tingono di nero: un giorno il figlio del dott. Carlo, Pistacchietto, viene trovato morto nel cofano di una macchina, proprio quella della madre di Marco, che viene però rilevata dai vigili. I ragazzi devono nascondere il cadavere e saldare il debito col boss in soli tre giorni...
SCHEDA FILM

Regia: Daniele Grassetti

Attori: Francesco Turbanti, Davide Gagliardi, Valentino Campitelli, Aylin Prandi, Emanuele Propizio, Giorgio Colangeli, Sergio Albelli, Paolo Sassanelli, Alessandro Roia

Soggetto: Daniele Grassetti, Fabrizio Vecchi

Sceneggiatura: Daniele Grassetti, Chiara Laudani, Enrico Saccà, Fabrizio Vecchi, Matteo Berdini

Fotografia: Michele Paradisi

Musiche: Maurizio Filardo

Montaggio: Roberto Missiroli

Scenografia: Sergio Tribastone

Costumi: Elisabetta Antico

Suono: Mario Iaquone

Altri titoli:

3 giorni dopo

Three Days Later

Durata: 80

Colore: C

Genere: COMMEDIA NOIR

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: DANIELE MAZZOCCA PER VERDEORO, CON RAI CINEMA, IN ASSOCIAZIONE CON LAMA FILM

Distribuzione: VERDEORO

Data uscita: 2016-06-01

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI: MIBACT-DIREZIONE GENERALE CINEMA, FONDO PER L'AUDIOVISIVO DELLA REGIONE LAZIO; CON LA COLLABORAZIONE DELLA ROMA LAZIO FILM COMMISSION.
CRITICA
"(...) una black comedy di gusto 'gggiovane' e sostanza noir, che strizza l'occhio a 'Trainspotting' e suona bene con Tre Allegri Ragazzi Morti, Zen Circus e I Cani. (...) Nulla di clamoroso, perché la sceneggiatura si prende più di una pausa e il 'buona la prima!' dà nell'occhio, ma il film ha ritmo, cazzeggio e mood - rigorosamente - precario per gettare un sasso nello stagno della commedia italiana: non a caso, il titolo fa riferimento a una resurrezione. Sempre sia Iodato." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 2 giugno 2016)