Tre giorni d'anarchia

ITALIA 2004
Il film ripercorre con gli occhi di un venticinquenne gli avvenimenti che scuotono un piccolo paese della Sicilia durante i tre giorni che separano lo sbarco degli Alleati sull'isola nel luglio del '43, al loro ingresso nel villaggio. Basato su fatti realmente accaduti, il film si sforza di descrivere il clima di felicità, di libertà, di anarchia che si respira nel momento in cui non ci sono più i fascisti e non ci sono ancora gli americani. Quella sensazione di poter costruire un nuovo mondo, di poter immaginare, di essere veramente persone libere in un territorio che appartiene loro...
SCHEDA FILM

Regia: Vito Zagarrio

Attori: Enrico Lo Verso - Giuseppe, Tiziana Lodato - Pina, Marica Coco - Anna, Salvatore Lazzaro - Toni, Gaetano Aronica - Salvatore, Luigi Maria Burruano - Don Mimì, Renato Carpentieri - Don Vito Gallo, Nino Frassica - Dottor Puglisi, Rosa Pianeta - Donna Rosa, Giacinto Ferro - Don Calò, David Coco - Pasquale, Roberto Purvis - Joe, Claudio Undari

Soggetto: Vito Zagarrio

Sceneggiatura: Vito Zagarrio

Fotografia: Pasquale Mari

Musiche: Aldo De Scalzi, Pivio

Montaggio: Roberto Missiroli

Scenografia: Adolfo Recchia

Costumi: Elena Del Guerra

Effetti: Guido Pappadà, Sirenae Film Post

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO STORICO

Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE

Produzione: ARTIMAGICHE & CAVALADIGA, RAICINEMA CON IL SUPPORTO DI MEDIA

Distribuzione: THULE FILM (2006)

Data uscita: 2006-05-12

NOTE
- DEFINITO "FILM DI INTERESSE CULTURALE E NAZIONALE" DALLA DIREZIONE CINEMA DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI (2002)
CRITICA
"Vito Zagarrio conosce bene l'episodio, basato su fatti reali, che rappresenta. Però preferisce narrarlo in una chiave favolistica e leggendaria, immergendo il 'racconto di formazione' di Giuseppe in un clima di folklore popolare. Chiave interpretativa interessante; ma che costa al film i suoi (rari) momenti deboli (...) Nel complesso, 'Tre giorni d'anarchia' è ben fatto, decisamente al di sopra dell'estetica televisiva che, da noi, sta fagocitando anche i film per lo schermo: la cinepresa è mobile; il montaggio agile; fotografia e luci, accurate. Lo stesso dicasi dei 'secondi ruoli', scelti con l'attenzione che si conviene a un film d'impianto corale." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 12 maggio 2006)