Trappola per l'assassino

ROGER-LA-HONTE

FRANCIA 1966
Roger Laroque, che dirige un complesso industriale ereditato dal suocero, mentre si trova sull'orlo del fallimento, per l'improvviso recupero di centomila franchi, riesce a sanare la situazione. Ma contemporaneamente viene ucciso il suo maggior creditore, e tutti i sospetti cadono su di lui. Non potendo, per motivi d'onore, rivelare che il denaro gli è stato restituito dll'amante, Roger viene inutilmente difeso in tribunale dall'amico Lucien e viene condannato all'ergastolo. Trascorsi quindici anni, Laroque dopo essere riuscito ad evadere ed a fuggire in America dove si è ricostruita una solida fortuna, torna per ottenere giustizia. Qui Roger scopre il vero colpevole in Mattia Jubert, un ex commilitone che ha voluto così vendicarsi di essere stato smascherato da lui nel corso della guerra per is uoi tradimenti a danno della Patria. Rivelandosi all'improvviso al colpevole, Roger gli tende una trappola e riesce a dimostrare la sua innocenza.
SCHEDA FILM

Regia: Riccardo Freda

Attori: Jean Carmet - Tristot, Georges Géret - Roger Laroque, Jean-Pierre Marielle - Lucien De Noirville, Jacques Modot - Il Presidente Del Tribunale, William Sabatier - L'Avvocato Generale, Anne Vernon - Henriette Laroque, Jean Topart - Luversan, Gabriele Tinti, Irene Papas - Julia De Noirville, Paul Müller, Sabine Haudepin - Suzanne Bambina, Marie France Boyer - Suzanne

Soggetto: Jules Mary

Sceneggiatura: Jean-Louis Bory

Fotografia: Jean Tournier

Musiche: Antoine Duhamel

Montaggio: Riccardo Freda

Durata: 105

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CINESCOPE EASTMANCOLOR

Tratto da: DAL ROMANZO "ROGER LA HONTE" DI JULES MARY

Produzione: ROBERT DE NESLE, COMPTOIR FRANCAIS (DU FILM (PARIS) - MANCORI CHRETIEN (ROMA)

Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI

NOTE
ADATTAMENTI E DIALOGHI: JEAN-LOUIS BORY.
CRITICA
"Il film, che prende spunto da un romanzo francese d'appendice, non riesce a rinvigorire la materia e ad approfondire psicologicamente i personaggi, nonostante la buona interpretazione degli attori e il corretto mestiere del regista." (Segnalazioni cinematografiche, vol 61, pag 51, 1967)