Toy Story - Il mondo dei giocattoli

Toy Story

USA 1995
Lo sceriffo Woody, giocattolo preferito di Andy e leader incontrastato degli altri pupazzi e pupazzetti (Potato, Slinky, Rex, Hamm, Bo Peep) che affollano la stanza del ragazzo, per la prima volta è veramente preoccupato: Buzz, il nuovo giocattolo regalato ad Andy, è un robot galattico con laser, karate ed ali estraibili incorporate e, cosa insopportabile, Andy sembra preferirlo a lui, mentre gli altri giocattoli, incantati dalle prodezze e dal carattere un po' spaccone ma gioviale del nuovo venuto, lo hanno eletto nuovo leader. Woody, sapendo che incombe un trasloco, decide perciò di eliminare per sempre il rivale facendolo cadere dalla finestra. Gli altri giocattoli, furiosi, attaccano Woody che viene salvato dall'ignaro Andy che lo porta con sé, dovendo uscire con mamma a far spese, e non trovando "l'usurpatore" Buzz, che invece si attacca all'automobile del ragazzo. Dopo varie peripezie, i due giocattoli finiscono al Pizza-Planet, fast food e sala giochi dove Buzz, convinto di essere un vero astronauta, sale su un'astronave-giocattolo per decollare, ma finisce invece in una pesca a premi di piccoli alieni dove viene estratto, assieme a Woody, che tenta di salvarlo, dal perfido Sid, vicino di casa di Andy e torturatore di giocattoli. I due finiscono nella camera-incubo di Sid, il quale ha creato mostruosi ibridi da giocattoli diversi che si diverte a sezionare e far esplodere di tanto in tanto: Buzz, con un razzo legato alla schiena, verrà fatto saltare l'indomani. Ma Woody, fatta amicizia coi mostriciattoli, li guida in un'azione che porta alla sua liberazione. Però il camion del trasloco e l'automobile con Andy e mamma si allontanano da Woody e Buzz i quali, dopo un travagliato inseguimento, finiscono per dover accendere il razzo sulla schiena del robot per raggiungere, con un volo acrobatico, I'automobile di Andy, dove si ritrovano come per caso, mentre il ragazzo credeva di averli perduti.
SCHEDA FILM

Regia: John Lasseter

Soggetto: John Lasseter, Pete Docter, Andrew Stanton, Joe Ranft

Sceneggiatura: Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen, Alec Sokolow

Fotografia: Louis Rivera

Musiche: Randy Newman

Montaggio: Robert Gordon (II), Lee Unkrich

Altri titoli:

Toy Story 3D

Histoire de jouets

Durata: 77

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: PANORAMICA, DIGITALE, 35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR

Produzione: RALPH GUGGENHEIM E BONNIE ARNOLD PER WALT DISNEY PICTURES, PIXAR ANIMATION STUDIOS

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA/WALT DISNEY

NOTE
- SUPERVISIONE ANIMAZIONE: PETE DOCTER.

- SUONO: GARY RYDSTROM.

- REVISIONE MINISTERO MARZO 1996.

- IL BRITISH FILM INSTITUTE LO HA INSERITO NELLA CLASSIFICA DELLE 50 OPERE PIÙ ADATTE A UN PUBBLICO GIOVANE STILATA NEL 2005.

- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: TOM HANKS (WOODY), TIM ALLEN (BUZZ LIGHTYEAR).

- VOCI DELLA VERSIONE ITALIANA: FABRIZIO FRIZZI (WOODY), MASSIMO DAPPORTO (BUZZ LIGHTYEAR).
CRITICA
"Il primo lungometraggio completamente digitale, ma per nulla freddo e cerebrale: l'astronauta Buzz e il cowboy Woody, prima rivali e poi amici come simboli di due generazioni di giocattoli. Ritmo, gag geniali, e una corte dei miracoli di balocchi come omaggio ai "freaks" di Tod Browning." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 121, 1995)

"Toys è un racconto estremamente piacevole, ripieno di trovate, sentimentale ma non retorico nel rovesciare, computerizzando la quotidianità di una casetta borghese di provincia, l'inconscio dei giocattoli, umanizzati con plus valore di simpatia, come Disney fa da anni con gli animali. E nel gran circo, ognuno col suo carattere, ci sono dinosauri, cannocchiali, maialini, rane, fatine, robot, un bassotto a molle e soldatini che si calano nel verde di casa. Mentre i due protagonisti, doppiati con spirito da Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto passano momenti difficili, si insultano e rievocano due epoche diverse, il buonsenso della prateria, metti il Cavaliere della valle solitaria, contro l'arroganza spaziale, metti le Guerre stellari." (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 25/3/96)

"Le idee sono molte, il ritmo "spielberghiano", le battute esilaranti ed il bello (o il brutto) è che la suspense della lotta per la vita nasce da quei piccoli gesti, quegli automatismi quotidiani, quelle condizioni ambientali che l'universo umano considera scontati, pacifici ed inevitabili. Indimenticabile, per di più, appare il personaggio dell'amichetto di Andy, il terribile Sid con la macchinetta sui denti e il teschio sulla maglietta che usa torturare i giocattoli, gettarli in bocca al cagnaccio o farli esplodere coi petardi e tiene nella sua cameretta una specie di cottolengo, tanti piccoli ibridi ottenuti rimontando a casaccio pezzi originali asportati. " la favola, bonaria sino ad un certo punto, dei Mattel, Lego o Playschool che vivono una tenera vita parallela non meno angosciosa, peraltro, di quella già stressante che gli fanno vivere i pestiferi padroncini." (Il Mattino, Valerio Caprara, 3/4/96)