Torno a vivere da solo

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Calà cerca la seconda giovinezza ripartendo dal cult di Marco Risi. Ma gli anni '80 sono lontani

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ITALIA 2008
Giacomo, detto Giagià dalla moglie Francesca, è un agente immobiliare stressato dalle necessità economiche sempre in aumento della sua famiglia. I due giovani figli, Chiara di 18 anni e Paolo di 14, si comportano come se lui non esistesse, mentre Francesca, che da vent'anni è approdata a Milano da Napoli, è diventata più milanese dei meneghini puro sangue. Nonostante tutto, la loro coppia resiste, mentre i matrimoni dei loro amici si rompono uno dopo l'altro. Ma quando la suocera arriva all'improvviso da Napoli perché il marito l'ha abbandonata, Giacomo, costretto a dormire sul divano, prende una drastica decisione. Ristrutturerà il vecchio loft, già usato da giovane per sottrarsi alle premure eccessive dei genitori, e tornerà a vivere da solo. Ma non ha previsto l'insolita reazione della moglie....
SCHEDA FILM

Regia: Jerry Calà

Attori: Jerry Calà - Giacomo detto Giagià, Enzo Iacchetti - Ivano, Tosca D'Aquino - Francesca, Eva Henger - Jessica, Don Johnson - Nico, Randi Ingerman - Lory, Max Parodi - Sergio, Mercedes Hengher - Chiara, Rudy Smaila - Mirko, Piero Mazzarella - Barbone, Paolo Villaggio - Padre di Giacomo

Soggetto: Jerry Calà, Gino Capone

Sceneggiatura: Jerry Calà, Gino Capone

Fotografia: Duccio Cimatti

Montaggio: Patrizio Marone

Scenografia: Alfonso Rastelli

Costumi: Giovanna Tresoldi

Aiuto regia: Esmeralda Da Ru

Collaborazione alla regia: Angelo Vicari

Durata: 106

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: MASSIMILIANO CAROLETTI PER ANTEPRIMA S.R.L.

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2008-12-05

TRAILER
NOTE
- SEQUEL IDEALE DI "VADO A VIVERE DA SOLO" DI MARCO RISI, FILM DI CULTO DEGLI ANNI '80.
CRITICA
"Ideale sequel di 'Vado a vivere da solo' (1982) di Marco Risi, 'Torno a vivere da solo', con Jerry Calà regista e interprete, è anche una commedia di Natale, con i tipici requisiti di questo filone italico che ambisce, ridendo, a rispecchiare nevrosi e tic contemporanei. Qui l'aumento dei divorzi è lo spunto su cui si avvita la storiellina di un agente immobiliare che, in via di divorzio, si rifugia nel vecchio loft di scapolo, tentando di godersi la libertà sino a un lieto finale che suggerisce la famigliona allargata come unica possibile soluzione. Di buono nel film all'acqua di rose c'è l'accattivante, innocente comicità di Calà e del suo amico Enzo Iacchetti, la simpatica protervia di Tosca D'Aquino, le presenza di Gisella Sofio, Piero Mazzarella e un Paolo Villaggio dawero straordinario". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 5 dicembre 2008)

"Se non provate brividi per la moto originale, il film sarà di profondo squallore, ripetendo le classiche situazioni del mandrillo sfortunato peggio dei cartoon mentre la sceneggiatura di Calà e Capone alla ricerca vana di un'idea, ricicla pezzi d'antiquariato in un linguaggio di coatta volgarità amplificato dal molesto accento milanese." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 5 dicembre 2008)