Tina - What's Love Got to Do with It

What's Love Got to Do with It

USA 1993
La piccola nera Anna Mae Bullock, si fa un giorno cacciare dal coro della sua Chiesa, poiché interpreta a modo suo stile "gospel". Notata da un compositore di canzoni a capo di una orchestrina - Ike Turner - costui ne valuta il talento, la lancia con il nome di Tina in varie tournée, se ne innamora ricambiato: il duo, sposatosi, comincia a far dollari e dischi. Ma Ike non solo è un manager esigente che litiga sempre per imporre il proprio tipo di canzoni, ma è anche un uomo violento e duro, che alterna carezze e doni a botte ed umiliazioni. Alla fine ribellatasi e chiesto il divorzio, Tina vince la causa e lascia al marito denaro ed investimenti, purchè le resti il proprio nome artistico.
SCHEDA FILM

Regia: Brian Gibson

Attori: Angela Bassett - Tina Turner, Rae'ven Kelly - Anna Mae (bambina, Virginia Capers - Leader del coro, Laurence Fishburne - Ike Turner, Khandi Alexander - Darlene, Irene Debari - Infermiera, Cora Lee Day - Nonna Georgiana, Kym Washington - Stunt Man, Chi - Fross, La Faye Baker - Stunt Man, Sherman Augustus - Reggie, Gene "Groove" Allen - Annunciatore, Rudolph Willrich - Giudice, O'Neal Compton - Manager, Terrence Riggins - Spider, Pamala Tyson - Leanne, Phyllis Yvonne Stickney - Alline, Patricia Sill - Assistente Spector, Shavar Ross - Michael Turner, James Reyne - Roger Davies, Javi Mulero - Fattorino, Michael Monks - Portiere Hotel, Jenifer Lewis - Zelma Bullock, Rob LaBelle - Phil Spector, Emery Shaw - Organista, Damon Hines - Ronnie Turner, Suli McCullough - Craig Turner, John Fink - Avvocato di Anna, William Washington - Coordinare Stunt Man, Barry Shabaka Henley - Dottore di El Paso, Michael David Simms - Avvocato di Ike, Terrance Evans - Autista del pullman, Jacqueline Woolsey - Commessa boutique, Vanessa Bell Calloway - Jackie, Joe Vant - Impiegato Hotel

Sceneggiatura: Kate Lanier

Fotografia: Jamie Anderson

Musiche: Tina Turner, Stanley Clarke

Montaggio: Stuart H. Pappé

Scenografia: Stephen Altman

Costumi: Ruth E. Carter

Effetti: James Fredburg

Altri titoli:

Tina: What's Love Got to Do with It

Durata: 117

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Tratto da: dal libro "Io, Tina la storia della mia vita" di Tina Turner e Kurt Loder

Produzione: TOUCHSTONE PICTURES

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA - TOUCHSTONE HOME VIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO AGOSTO/OTTOBRE 1993.
CRITICA
"I film sulla vita delle star, e in particolare di quelle musicali, sono anche un variante del backstage drama di Hollywood, dove l'irresistibile ascesa del protagonista viene spiata da dietro le quinte, con enfasi soprattutto sulle lacrime e il sangue di cui gronda il successo. Nel caso di Tina Turner la cosa non manca di fondamento: mentre lavorano insieme Ike la costringe a prove e spettacoli massacranti, anche se è puerpera e malata di anemia; quando coglie la prima affermazione da sola, 'A Fool in Love', diventa più cattivo e manesco, senza rinunciare ai suoi passatempi favoriti che sono il tradimento coniugale e la cocaina. L'indomita Tina resisterà a tutte le prove, rifugiandosi nel buddismo e stringendo i denti: non più giovane e finalmente single sul palco e nella vita, trionferà in tutto il mondo con 'What's Love Got to Do with it', il brano che fa da sottotitolo al film." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 ottobre 1993)

"Tutto sommato un film breve che racconta trent'anni nella vita di una cantante e che mantiene desta l'attenzione dello spettatore più attento. Certo, sono stati evitati i lunghi concerti, i particolari senza importanza o risaputi, per mettere l'accento soprattutto sulla donna. Una buona ricostruzione ambientale, un'interpretazione che non ha niente di macchiettistico e l'intervento, in finale, della vera Tina Turner i pregi. (...) E la Turner cosa ne pensa? Ha partecipato attivamente alla realizzazione e si è dimostrata d'accordo sulle scelte." (José De Arcangelo, 'Paese sera', 16 settembre 1993)

"Anche in 'Tina' s'avverte il rapporto tra sacro e profano, che è d'altronde una caratteristica della musica nera, sia folklorica che moderna. La pellicola non ne discute le motivazioni profonde: le personalità complementari di Ike (il male?) e di Tina (il bene?) andavano forse interpretate in una chiave più etnologica e meno tragicizzante, per capire il sessismo e l'esibizionismo imperanti, a livello sociofamiliare, nelle micro e macro comunità afroamericane. Alla stessa stregua l'equivoco della loro unione sentimentale andava riletto attraverso le regole spietate che lo show-business spesso impone ai suoi rappresentanti più giovani e meno acculturati. Nel film tutto ciò si avverte solo in superficie: la mancanza di spessore analitico è però compensata dal gusto dello spettacolo e dal senso del ritmo narrativo, che forniscono un ottimo esempio di cosiddetto rock-movie, sottogenere della cinematografia musicale ormai maturo e rispettabile." (Guido Michelone, 'Attualità Cinematografiche')