THE GOOD GIRL

GERMANIA 2002
Texas. La giovane e attraente Justine, commessa di un supermercato, sposata con un imbianchino, vorrebbe da lui un figlio. Ma non riescono ad averlo. La donna sospetta che sia un problema del marito, troppo dedito a birre e spinelli. Un giorno, al lavoro, la ragazza incontra Holden, un giovane che le risveglia la passione amorosa e la voglia di evadere dalla grigia routine. Ma l'amante si rivela mentalmente instabile.
SCHEDA FILM

Regia: Miguel Arteta

Attori: Jennifer Aniston - Justine Last, Mike White - Corny, Jake Gyllenhaal - Holden Worther, Deborah Rush - Gwen Jackson, John Carroll Lynch - Jack Field, John C. Reilly - Phil Last, Zooey Deschanel - Cheryl, Tim Blake Nelson - Bubba, John Doe - Mr. Worther, Roxanne Hart - Mrs. Worther, Michael Hyatt - Floberta, Jon Shere - Lester

Soggetto: Mike White

Sceneggiatura: Mike White

Fotografia: Enrique Chediak

Musiche: Joey Waronker, James O'Brien, Mark Orton, Tony Maxwell, Stephen Thomas Cavit, Andrew Gross

Montaggio: Jeff Betancourt

Scenografia: Daniel Bradford

Costumi: Nancy Steiner

Effetti: Derek Crimmel

Durata: 93

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: FLAN DE COCO FILMS; HUNGRY EYE LOWLAND PICTURES B.V.; MYRIAD PICTURES INC;, WORLD MEDIA FONDS V

Distribuzione: UIP

Data uscita: 2003-03-28

CRITICA
"Dalla star di 'Friends' si poteva temere il peggio. Ma il suo smarrimento nei cerulei primi piani ben si confà a una storia di ordinaria infelicità". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 marzo 2003)

"Il regista ha le stimmate dell'autore indipendente, che cerca i fili per rimettere in moto l'umanità delusa: Film Institute, Sundance, tv. (...) Il film racconta con grazia il sovvertimento dei sensi in una società piccola piccola in cui sono grandi gli attori: da Jennifer Aniston, la star di Friends a Jake Gyllenhaal, fino al caratterista di classe John C. Reilly, il cellophane man in 'Chicago'". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 marzo 2003)

"Se c'è qualcosa di cui il cinema non ha più bisogno, é l'indipendentismo americano da Sundance, con la solita provincia, le solite casette e il solito malessere. Tutte cose che anche 'The Good Girl' ci fa vedere. Come fosse il primo. (...) Molto sopravvalutato in patria: e col sospetto che lo sguardo del regista sia anche un po' snob". (Pier Maria Bocchi, 'Film Tv', 1 aprile 2003)